Non sono incoraggianti i dati Istat sulla povertà relativa in Italia nel 2004. Parlano di un Paese dove una parte non trascurabile della popolazione fa fatica a vivere. L’esercito degli italiani poveri continua ad ingrossarsi. Se nel 2003 erano circa 6 milioni e 800mila, l’anno dopo sono saliti a oltre 7 milioni e mezzo. In termini percentuali, si è passati dal 12 al 13,2%.
Tra le categorie sociali più svantaggiate, ne emergono tre dove i tassi sono decisamente superiori: famiglie numerose, famiglie con membri anziani, abitanti del Mezzogiorno.
Tra le famiglie con oltre tre figli minorenni il tasso è del 26,1%, oltre un quarto del totale. Anche le famiglie con almeno un anziano sono penalizzate oltre la media: il 15,1% è sotto la soglia (nel 2003 erano 14,5%). Valore che cambia considerevolmente a seconda delle aree geografiche: nel Sud è quasi il 30%, nel Centro l’11% e nel Nord il 7%. Valori solo leggermente inferiori per gli anziani che vivono da soli: per gli over 65 il tasso di povertà è del 28% al Sud, del 10% al Centro, del 6,8% al Nord.
Emerge ancora una volta i giganteschi divari economici tra le varie aree del Paese. Nel Sud il tasso di povertà è oltre il quintuplo rispetto al Nord. In Sicilia è quasi 9 volte più alto che in Emilia.
Se infatti nel settentrione vive in povertà relativa il 4,9% degli abitanti, nell’Italia centrale si sale al 7,4%, nel Mezzogiorno il 26,7%. Tra le Regioni, i dati più positivi si registrano in Emilia-Romagna (3,6%), Lombardia (3,7%) e provincia di Bolzano (4,6%); fanalini di coda sono la Sicilia (29,9%), Basilicata (28,5%) e Puglia (25,2%). Il salto tra la zona povera e quella più ricca del Paese è drastico: tutto il Centro-Nord presenta tassi a una cifra, mentre nelle regioni meridionali i valori sono quasi sempre superiori al 20% (si salvano solo Abruzzo e Sardegna).
E le distanze non si accorciano, tutt’altro. Le regioni del Nord, a parte il Veneto, hanno visto i tassi calare ovunque tra 2003 e 2004. Sotto l’Appennino, la tendenza è invece ovunque all’aumento (con l’unica eccezione del Molise). C’è quindi un’Italia dove la povertà dilaga, e un’altra dove si riduce.
Il caso più eclatante, in senso positivo, è quello della provincia di Bolzano: qui la povertà relativa è stata letteralmente abbattuta in un anno, scendendo dall’11 al 4,6% tra 2003 e 2004. Se si pensa che in Sicilia nello stesso periodo si è passati dal 25,8 al 29,9%.
Articolo tratto da TuoQuotidiano.it