Saturday, November 23, 2024

In pratica, nel distretto ceramico un pensionato su quattro deve vivere con poco più (ma spesso anche con meno) di 400 euro al mese. Lo rivela una ricerca effettuata dalla Fnp, il sindacato pensionati della Cisl, che ha analizzato i dati relativi ai propri iscritti. I risultati saranno presentati oggi – venerdàì 16 settembre – in un convegno che inizia alle 14,30 presso la parrocchia di Rometta, a Sassuolo, ed è dedicato ai problemi degli anziani ma anche al disagio dei giovani. Intervengono il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi, il presidente di Assopiastrelle Alfonso Panzani; presiede il segretario provinciale della Fnp-Cisl Pietro Pifferi, introducono il responsabile della Cisl di Sassuolo Daniele Donnarumma e il responsabile della Fnp di zona Bruno Dignatici.

Le conclusioni sono affidate al segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone.
I dirigenti Fnp hanno esaminato i dati degli oltre 10 mila iscritti che vivono tra Sassuolo, Formigine, Fiorano, Maranello, Prignano, Palagano, Montefiorino e Frassinoro. «Si tratta di un campione ampiamente rappresentativo dei pensionati che abitano in questo territorio – afferma il segretario provinciale della Fnp-Cisl Pietro Pifferi – Abbiamo scoperto che la maggior parte dei nostri iscritti, il 35 per cento, arriva al massimo a 840 euro al mese, mentre il 22 per cento non supera i 1.260 euro. Solo il 18 per cento percepisce un assegno superiore ai 1.260 euro mensili. Ci chiediamo come si possa vivere con queste cifre in un territorio evoluto come quello sassolese». Secondo la Fnp-Cisl, infatti, il potere d’acquisto delle pensioni è diminuito del 30 per cento negli ultimi dodici anni, mentre nel periodo 2001-2004 l’imposizione fiscale dei Comuni è aumentata del 52 per cento (quella della Regione addirittura del 125 per cento)! A questo si aggiunge il prezzo dei farmaci (il più alto in Europa), la mancata istituzione del Fondo per la non autosufficienza, il costo delle case. «Un pensionato sociale che non disponga di altre entrate familiari non riesce a campare – sostiene Pifferi – Non sta meglio chi ha una pensione pari o inferiore alla media, ma vive in affitto. D’altro canto i giovani non riescono a dare serenità  ai loro anziani, a causa della precarietà  dei posti di lavoro. Insomma, – chiude il segretario dei pensionati Cisl – la nuova generazione rischia di essere più povera dell’attuale, e questo nella storia non è mai accaduto». Per questo la Cisl chiede un patto tra istituzioni, imprenditori e sindacati, che affronti e risolva i problemi sociali del comprensorio sassolese.

Fonte: Emilianet.it