Per una persona di una certa età non poter più guidare può avere un forte impatto psicologico negativo percepito come perdita d’indipendenza. E’ quindi importante verificare il suo stato d’animo cercando di non incrinare il suo senso di indipendenza, tutelando però contemporaneamente la sua sicurezza e quella degli altri. L’Alzheimer Association ha diffuso alcuni consigli messi a punto da psicologi per aiutare i membri della famiglia ad affrontare questo argomento col “nonno di casa”: iniziate a manifestargli le vostre preoccupazioni, sottolineando gli aspetti positivi che deriverebbero dall’abbandono dell’auto e fategli presenti tutte le possibili alternative. In caso di resistenza confermategli il vostro affetto incondizionato e la vostra piena disponibilità ad aiutarlo ogni volta che ne avesse bisogno. Infine, appellatevi al suo senso di responsabilità.
I CONSIGLI DELL’ALZHEIMER ASSOCIATION – Siate pazienti e fermi, dimostrando comprensione e partecipazione. Partecipate alla sua sofferenza e appellatevi alla sua voglia di agire in maniera responsabile. Chiedete aiuto a una figura rispettata in ambito familiare o nel vostro gruppo sociale affinché sostenga il vostro messaggio ad abbondare la guida. Quando non riuscite nel vostro intento non demoralizzatevi. Se infatti, come sospettate, si stia sviluppando un decadimento cerebrale legato all’età o addirittura una demenza, questa condizione compromette la critica e il giudizio: queste persone non si rendono conto che la loro guida non è più sicura. Tenete anche conto che è sempre la malattia che può portare a repentini cambiamenti di umore e personalità con conseguenti reazioni eccessive. Come ultima risorsa fate sparire le chiavi dell’auto o fate in modo che l’auto non funzioni (ad es. staccate di nascosto i cavi della batteria) oppure fatela sparire del tutto. Se arrivate a questi estremi assicuratevi di potergli però fornire una modalità di spostamento alternativa e sicura, ad esempio: individuate qualcuno (parenti, amici, un caregiver con patente abilitata e uno stile di guida affidabile, ecc.) che s’incarichi di portarlo in giro con la sua auto in modo da fargli conservare un’indipendenza di mobilità, ma comunque controllata da qualcuno. Stipulate una convenzione con la locale compagnia di taxi per un servizio agevolato tipo quelli per il trasporto dei disabili. Ricorrete ai mezzi della locale agenzia municipale adibiti al trasporto di anziani e malati (minibus domiciliari a prenotazione, ecc). Riducete infine le sue necessità di guida (ad es. andare in farmacia o al supermercato) ricorrendo alle cooperative di servizio a domicilio come quelle che hanno molti supermercati.
Articolo tratto da: Corriere.it