Con l’obiettivo di far conoscere meglio questa malattia e per favorire la prevenzione il prossimo 20 ottobre si celebrerà la Giornata Mondiale contro l’osteoporosi. Il tema di quest’anno sarà l’attività sportiva e proprio lo sport più amato dagli italiani, il calcio, domenica 11 ottobre si farà portavoce del messaggio in favore della prevenzione con striscioni e slogan.
Ma cos’è l’osteoporosi? Si tratta di una patologia subdola che non presenta dolore o sintomi fino a quando non si è sviluppata. In genere si manifesta dopo i cinquant’anni ed è caratterizzata da una diminuzione della densità delle ossa e da alterazioni nella struttura ossea. Il risultato è un dolore che cresce con il tempo, una difficoltà crescente di camminare e muoversi e soprattutto una fragilità ossea che aumenta il rischio di fratture.
La principale causa dell’osteoporosi è una predisposizione genetica, ma molto si può fare per prevenire la malattia o ritardarne lo sviluppo soprattutto con una corretta alimentazione (ricca di minerali e calcio), una frequente esposizione ai raggi solari (che garantiscono un buon livello di vitamina D), una sana e regolare attività fisica e frequenti controlli per misurare la densità minerale ossea.
Una serie di accorgimenti troppo spesso sottovalutati soprattutto da giovani e anziani. Una recente indagine condotta presso il Dipartimento di Fisiopatologia dell’Università di Firenze dall’endocrinologa Maria Luisa Brandi ha confermato questo trend: meno della metà degli studenti beve il latte a colazione e solo il 5,3% pensa a sostituirlo con lo yogurt; tra gli anziani, poi, non sembra andare meglio visto che assumono solo il 60% della quantità di calcio necessaria ogni giorno (almeno 1000 milligrammi).
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