Saturday, November 23, 2024

Mentre la popolazione invecchia rapidamente e la forza lavoro si restringe, gli assistenti sociali sono rari a trovarsi, cosàì i ricercatori stanno cercando di sviluppare l’ultimo ritrovato di assistenza personale: i robot.

Affidarsi ai robot è economicamente vantaggioso. Un rapporto del governo pubblicato a maggio affermava che la richiesta annuale di “robot di servizio” non destinati alle fabbriche potrebbe raggiungere 1.100 miliardi di yen nel 2015, quando si stima che un giapponese su quattro avrà  65 anni o più. Yoshiyuki Sankai è tra coloro che vedono nei robot il futuro dell’assistenza agli anziani. Ricercatore all’Università  Tsukuba, in Giappone, Sankai ha progettato una sorta di armatura robotizzata creata per facilitare agli anziani con muscoli deboli il movimento o per chi li assiste il loro sollevamento.

Il Giappone si trova a corto di lavoratori giovani, ma ha abbondanza di robot. Alla fine del 2003 in Giappone c’era il 44 per cento dei robot del mondo. L’ultima versione TEM LX2, prodotto dalla Yaskawa Electric Inc, costa circa 3 milioni e 800 mila yen, ossia più di 30 mila dollari. Dal 2003 ne sono stati venduti solo 5 o 6 esemplari all’anno.

Alla fine i prezzi scenderanno. Ma inventare robot che reagiscano ai capricci degli umani è un’altra questione. I guru di robot dell’Università  di Tohoku e dell’azienda Nomura Unison Co. Ltd, che produce macchinari industriali, sostengono che è essenziale fornire ai robot la capacità  di avvertire le intenzioni e le azioni delle persone. Questo pensavano quando hanno inventato il “Robot che balla il liscio”, e anche il valzer. E’ alto un metro e 65, pesa 100 chilogrammi, sembra una donna in abito lungo ed è in grado di ballare 5 tipi di danze accompagnando un partner umano.

Fonte: mytech.it