Rispetto a tre anni fa solo poco più del 17% continua ad acquistare prodotti di marca. Il 6% dei pensionati non compra più carne ed il 56,5% ne ha ridotto della metà il consumo. Questi i dati che emergono da un’inchiesta effettuata dall’Ires-Cgil Piemonte attraverso 250 questionari distribuiti nella regione attraverso le 74 Leghe dello Spi-Cgil. “Circa il 35% dei pensionati – ha spiegato il direttore Igor Piotto – è sotto la soglia della povertà , ma la percentuale sale al 45% se si considera coloro che si “sentono”poveri”.
Si tratta, secondo l’Ires-Cgil, di un impoverimento da erosione, dovuto non a un calo dei redditi quanto piuttosto alla diminuzione del potere d’acquisto a causa dell’aumento del costo della vita, della pressione tributaria comunale e della politica fiscale. A tutto ciò si aggiunge poi il fatto che il nucleo familiare non è più in grado di fare da supporto e di assorbire incertezze e rischi, il che si riflette sui consumi che per il 45% sono medio-bassi.
Oltre alle spese alimentari, vengono tagliate quelle sanitarie e per il tempo libero e, rispetto a tre anni fa, solo il 17,6% continua a comprare prodotti di marca come prima.
Fonte: Auser