Saturday, November 23, 2024

Farmaci da banco venduti anche nei supermarket e cancellazione dei limiti massimi fissati per gli sconti. àˆ quanto propone l’Antitrust che ha inviato in Parlamento una segnalazione in vista dell’esame del decreto, recentemente approvato dal Governo, per contenere i prezzi dei farmaci da banco. Secondo l’Autorità  Garante del Mercato occorre eliminare il tetto massimo previsto agli sconti, che è fissato al 20%. E, per dare concreta efficacia alle misure, va introdotta maggiore concorrenzialità  estendendo la vendita anche ai supermarket. Tra le richieste l’Antitrust auspica inoltre la predisposizione di confezioni monodose, per limitare i prezzi.

Il primo rilievo dell’Antitrust riguarda l’effetto restrittivo del prezzo massimo (modificabile solo ogni due anni) per i farmaci senza obbligo di prescrizione medica e per quelli di automedicazione, stabilito dal produttore. L’Autorità  che si è gia espressa negativamente in passato, sottolinea che il prezzo massimo non soltanto non raggiunge l’obiettivo di contenere le dinamiche dei prezzi ma «può risultare un punto di riferimento utilizzato dalle imprese per attuare comportamenti collusivi». Secondo punto in discussione è la possibilità  di sconti sul prezzo da parte dei farmacisti, stabilendo un tetto massimo del 20%: cosàì facendo, sostiene l’Antitrust, si ammetterebbe di fatto un prezzo minimo del farmaco e non si garantirebbe affatto lo sconto praticato a discrezione delle farmacie.

Sarebbe poi auspicabile anche una norma che preveda la predisposizione di confezioni per i farmaci di fascia C a dosaggio, «allo scopo di consentire ai farmacisti di dispensare preparati che contentano la sola quantità  esatta di medicinale richiesta dal medico». Ciò consentirebbe «effetti positivi» per i consumatori.

Infine, le norme del decreto dovrebbero essere accompagnate da altre disposizioni che favoriscano sia la concorrenza fra farmaci (interbrand) ad esempio con l’obbligo per il medico di prescrivere solo il principio attivo, sia la concorrenza fra farmacie (intrabrand). In particolare, per la concorrenza tra farmacie, l’Antitrust suggerisce tre tipi di misure da adottare: l’abolizione del prezzo unico su tutto il territorio nazionale; l’abolizione dell’obbligo per i grossisti di detenere almeno il 90% delle specialità  medicinali di fascia C in commercio; la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco, consentendo cosàì il loro commercio anche presso punti di vendita della distribuzione organizzata, cosàì come già  avviene in molti paesi europei.

Fonte: Corriere della Sera