Il paziente, una volta dimesso dall’ospedale, viene sottoposto ad un piano di assistenza sanitaria e sociale a domicilio. Presentati i primi dati del progetto di assistenza agli anziani post ricovero del Comune di Roma.
Su 271.579 anziani ricoverati e dimessi, il 5% torna in ospedale entro una settimana, il 13% entro un mese. Sono i primi risultati del programma di “dimissioni protette” dagli ospedali, avviato, lo scorso ottobre 2003, dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma con le Asl e le aziende ospedaliere.
Obiettivo del progetto, che coinvolge 56 strutture sanitarie nella capitale, è ridurre i rientri in ospedale seguendo, attraverso servizi di assistenza, i pazienti dopo il ricovero, apportando cosàì vantaggi sia ai pazienti stessi che agli ospedali troppo spesso sovraffollati.
Come funziona il programma “dimissioni protette”. Un’unità di valutazione – si legge in una nota – riceve dagli istituti di cura, dai servizi sociali o dalle famiglie la segnalazione della persona ricoverata e fa visita al paziente per vagliare le sue condizioni insieme al medico di reparto. Vengono programmati i tempi di dimissione, le modalità di rientro a casa e il piano di intervento domiciliare. Quando il paziente esce – conclude la nota – il medico di reparto consegna il piano con l’indicazione delle cure da seguire e inizia l’assistenza a domicilio, a cura delle Asl per la parte sanitaria e del Comune per quella sociale.
Tra ottobre 2003 e dicembre 2004 sono stati in tutto 410 gli anziani che hanno usufruito del servizio. Di questi, il 21,6% ha tra 60 e 74 anni, il 49,8% tra 75 e 84, il 28,6% oltre 85. La maggioranza è composta da donne (61.7%). I dati hanno inoltre evidenziato come il 51% degli anziani assistiti abbia un reddito mensile fra i 501 e i 1.000 euro, il 12% tra 220 e 500. Nel 35% dei casi gli assistiti vivono da soli.
Fonte: Help Consumatori