Sono più che raddoppiati i turisti italiani ‘over 60′ che preferiscono mete esotiche alle località del Belpaese. La stima arriva da Walter Pasini, direttore del Centro collaboratore Oms per la medicina del turismo, che a margine di un incontro a Milano sottolinea l’importanza di “adattare questa branca della medicina alle nuove esigenze di salute del popolo che viaggia”. In pochi anni, infatti, è cambiato l’identikit del turista italiano che si reca all’estero: “Sono sempre di più i bambini – dice Pasini all’Adnkronos Salute – ma soprattutto gli anziani che scelgono viaggi aerei e località un tempo considerate ‘rischiose’ o troppo lontane. Anche i pericoli cambiano: la mortalità nei viaggiatori oggi è dovuta in primo luogo agli incidenti stradali, e quindi alle malattie cardiovascolari”.
A fare le valigie, infatti, non sono solo gli anziani sani. “Oggi superano i confini anche molti malati cronici, armati dei loro medicinali e dei consigli del medico, che non rinunciano a vacanze esotiche. Occorre adattare la medicina del turismo alle nuove esigenze di chi si sposta per lavoro o per diletto – sottolinea Pasini – Ma molto si può fare anche in Italia, per accogliere al meglio i turisti stranieri, anche nelle strutture sanitarie”. L’esperto pensa alle barriere linguistiche negli ospedali della penisola. “Mancano i cartelli in inglese – ricorda – e il personale che possa accogliere gli stranieri con problemi di salute. Proporrò al nuovo ministro e alle autorità regionali l’internazionalizzazione degli ospedali, che da strutture di provincia devono diventare ‘a prova di straniero’, almeno nelle città d’arte”.
Fonte: Adnkronos Salute