Nella legge 41/2005 si estendono le garanzie di assistenza e i sostegni (come sussidi economici, assistenza ai percorsi lavorativi, assistenza alle famiglie con anziani disabili, contributi per la casa e cosàì via), anche agli immigrati non regolari, minori, donne in gravidanza di qualsiasi nazionalità e a tutti coloro che si trovano sul territorio toscano. Tutele e diritti vengono ampliati in un quadro caratterizzato da una accresciuta scarsità di risorse. Toccherà al Consiglio regionale appena eletto approvare un regolamento per dare attuazione ai principi contenuti nella legge. Più che di servizi la legge parla di diritti e suggerisce un sistema a rete integrato fra servizi e soggetti del territorio ed è fortemente centrata sul principio che interventi e servizi sociali sono parte integrante del diritto di cittadinanza. Un concetto, quest’ultimo, che non coincide più con quello di “nazionalità ”, ma si amplia fino a includere anche coloro che italiani non lo saranno mai. Questo è un punto che ha creato preoccupazione fra i comuni a forte tasso di immigrazione, che temono cosàì di veder esplodere la domanda di servizi. A questi timori la legge risponde con l’istituzione di un fondo sociale di solidarietà destinato a coprire le spese per tutti i nuovi soggetti di diritti. Per quanto riguarda più in generale l’impianto economico del sistema di welfare toscano, viene riaffermato il principio della compartecipazione.
In cifre, prendendo a modello il 2004, circa 65 milioni di finanziamenti statali, altri 60 dalla Regione, mentre la parte più consistente, oltre 250 milioni, continua a essere erogata dai Comuni. Un altro elemento innovativo della legge toscana è l’introduzione sperimentale di nuove forme di sussidio economico per le famiglie.
Fonte: Il sole24ore
Il testo della Legge regionale 41/2005 è scaricabile sullo Sportello Inform@nziani Professionale. Per informazioni leggi la scheda informativa oppure scrivi a info@informanziani.it.