La Pubblica Amministrazione italiana imbocca la strada della televisione digitale terrestre per ampliare l’utenza dei servizi on line offerti a cittadini ed imprese, ponendosi cosàì al primo posto in Europa nel t-Government.
- Sono 29 i progetti di Regioni e di enti locali ammessi al co-finanziamento statale di 7 milioni di â‚ì che innescheranno investimenti per oltre 32,5 milioni di â‚ì
- Coinvolte 13 Regioni, 25 Province, 164 Comuni, 15 Comunità Montane, ma anche 40 emittenti tv fra locali e nazionali, tra cui Rai e La 7
- Sul televisore di casa i servizi sociali, informazioni ambientali e turistiche, educative e rapporti con le PA locali.
Il televisore di casa diventa cosàì mezzo non solo per le partite di calcio, film e televendite, ma anche semplice e comodo strumento interattivo di accesso ad un crescente numero di servizi e informazioni della burocrazia centrale e locale.
A testimoniare l’attenzione per questo nuovo canale di comunicazione è stata l’elevata adesione di Regioni, enti locali, una quarantina di broadcaster televisivi (locali e nazionali, tra cui RAI e LA7) ed imprese alla sperimentazione nazionale lanciata dal ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, per la selezione di progetti volti a sviluppare servizi di e-Government sulla piattaforma digitale terrestre, con uno stanziamento di 7 milioni di â‚ì.
Il Ministro ha infatti reso noto che dei 56 progetti pervenuti, la commissione di valutazione istituita presso il CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione ne ha selezionati 29, presentati da 13 Regioni, 25 Province, 164 Comuni e 15 Comunità montante, che innescheranno complessivamente investimenti per oltre 32,5 milioni di â‚ì in un settore molto innovativo.
La regione che ha visto accolto il maggior numero di progetti è la Lombardia, seguita da Toscana e Puglia.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione Centrale, già buona parte dei molti servizi forniti dal Portale Italia ( www.italia.gov.it ) sono disponibili su RAI Utile, il primo esempio di portale tv nazionale di servizio, in onda su Italia Utile, che raggiunge oltre 2 milioni e mezzo di ascoltatori dotati di decoder digitale terrestre. Inoltre il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione ha appena approvato uno stanziamento di 4 milioni di â‚ì per finanziare progetti presentati dalle Pubbliche amministrazioni centrali per l’erogazione di servizi sul canale digitale terrestre.
Ci sono però anche altri rilevanti aspetti connessi a questa sperimentazione su scala nazionale.
Il ministro ha aggiunto che l’Italia si pone al primo posto in Europa sia sul fronte della diffusione della piattaforma tecnologica del digitale terrestre, sia nella proposta di contenuti di elevata qualità sociale, superando in tal modo la stessa Gran Bretagna.
Inoltre le imprese italiane delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e quelle radiotelevisive sono le prime in Europa a cimentarsi e ad acquisire una specifica esperienza in un settore industriale e tecnologico sinora inesplorato, dove inoltre si delinea un nuovo modello di business, cioè il ri-orientamento dei palinsesti verso i servizi al cittadino .
Qual è il target e quali sono i servizi proposti dai 29 progetti ammessi al co-finanziamento pubblico? I progetti prevedono l’attivazione sperimentale di servizi destinati ai cittadini che hanno difficoltà ad utilizzare internet, agli anziani, ai disoccupati, agli utenti di prestazioni sanitarie, studenti o genitori con figli in età prescolare e, non ultimi, i turisti.
Ad essere veicolati sulla tv digitale saranno i servizi sociali (40), ambiente e turismo (21), educazione e rapporti con la Pa (9) e l’agorà , ossia cittadinanza ed elezioni (4). Nel dettaglio a fare la parte del leone sono il lavoro e l’occupazione (17), seguiti da salute e benessere (11), assistenza sociale (10), turismo, attività istituzionali (9), scuola e università (7), viabilità (5), manifestazioni ed eventi (5), cittadinanza ed elezioni (4), terza età , asili nido e scuole materne, ambiente (2).
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha inoltre posto in evidenza un ulteriore aspetto, nuovo e rilevante, emerso dai progetti di t-Government: la costituzione di una unica struttura di progetto mista pubblico-privato, dove sia le pubbliche amministrazioni che le imprese televisive e quelle dell’ICT si relazionano come partner di progetto.
E la sperimentazione estende i suoi obiettivi anche all’indagine di questo particolare aspetto, ovvero quale sarà la tenuta e la solidità di partner usualmente abituati a misurarsi tra loro con ruoli differenti (ossia le Pubbliche amministrazioni come committenti, le imprese come fornitori).
Fonte: Assodigitale