Giovanni Paolo II affronta il tema nel Messaggio per la quaresima 2005 intitolato “Lui e’ la tua vita e la tua longevità ”, un testo di quattro pagine in cui il pontefice, prossimo agli 85 anni medita sul senso della vecchiaia e sul ruolo degli anziani nella società .
Partendo dalla constatazione che nell’Antico testamento la longevità è uno speciale dono divino, papa Wojtyla invita ad “approfondire la consapevolezza del ruolo che gli anziani sono chiamati a svolgere nella società e nella Chiesa” e a “disporre l’animo all’amorevole accoglienza che ad essi va sempre riservata”.
La cura degli anziani, soprattutto “quando attraversano momenti difficili”, ammonisce il Papa “deve stare a cuore” sia ai fedeli che alle comunità , “specialmente nelle società occidentali, dove il problema e’ particolarmente presente”.
Il rispetto per la vita inoltre vale anche “in presenza di malattie, e quando l’indebolimento delle forze riduce l’essere umano nelle sue capacità di autonomia”. Inoltre vivere l’invecchiamento “serenamente” aiuta a “meglio comprendere il mistero della Croce, che dà senso pieno all’umana esistenza”. Ma, sottolinea Giovanni Paolo II, “l’anziano ha bisogno di essere compreso e aiutato in questa prospettiva” per evitare rischi di “solitudine”, “chiusura e scoraggiamento”.
Dato che gli anziani sono “una risorsa da valorizzare”, “vanno pertanto potenziati i sostegni economici e le iniziative legislative che permettano loro di non essere esclusi dalla vita sociale”. E il Papa apprezza il fatto che “negli ultimi decenni” molto si sia fatto in questo campo, sia per i malati che i lungodegenti.
Tra i vantaggi della vecchiaia l’anziano Papa segnala la “opportunità di affrontare interrogativi di fondo che forse erano stati trascurati prima a motivo di interessi stringenti o ritenuti comunque prioritari”. E la “vicinanza del traguardo finale induce l’anziano a concentrarsi su quanto è essenziale, dando importanza a quello che l’usura degli anni non distrugge”. Tutto questo puo’ essere una ricchezza non solo per l’anziano, ma anche per il “popolo a cui appartiene”: “la saggezza e l’esperienza degli anziani – rimarca papa Wojtyla – possono illuminare il suo cammino sulla strada del progresso verso una forma di civiltà sempre piu’ completa”. Ed è molto “importante riscoprire questo reciproco arricchimento tra diverse generazioni”.
Cosi’ bisogna combattere “una certa mentalita’ corrente che considera quasi inutili questi nostri fratelli e sorelle quando sono ridotti nelle loro capacita’ dai disagi dell’eta’ e della malattia”. ”Come sara’ diversa la comunita’ – sottolinea il Papa – a partire dalla famiglia, se cerchera’ di mantenersi sempre aperta e accogliente nei loro confronti”.
Tra i motivi per cui e’ importante accompagnare “con amorevole comprensione quanti invecchiano”, Giovanni Paolo II mette anche la necessita’ di “abituarsi a pensare con fiducia al mistero della morte, perchè l’incontro definitivo con Dio avvenga in un clima di pace interiore”.
Fonte: Ansa