Qualche giorno fa la Gdf ha lanciato un allarme sulla diffusione delle truffe telematiche relative alla tragedia nel sud est asiatico. Vere e proprie organizzazioni criminali avrebbero infatti creato finte richieste di aiuto – sotto l’egida di fantomatici enti o associazioni internazionali – e avviato in realtà lucrose attività fraudolente a discapito della sensibilità e della buona fede dei cittadini desiderosi di fornire aiuto alle popolazioni bisognose. Secondo la Finanza il sistema truffaldino è prevalentemente ambientato in Internet e si basa su sollecitazioni al pubblico veicolate con messaggi in posta elettronica o prospettate su pagine di siti web. Secondo l’associazione Altroconsumo invece sono presi di mira prevalentemente anziani e altre fasce deboli, con metodi “vecchio stile” come il porta – a – porta.
Entrambi hanno pubblicato alcune regole utili per difendersi dalle truffe, che qui ripubblichiamo:
Ecco il decalogo pubblicato sul sito Gdf per prevenire le truffe telematiche:
- Assumere un atteggiamento scettico sulla reale possibilità che qualche organizzazione umanitaria abbia potuto localizzare l’indirizzo di posta elettronica del destinatario del messaggio;
- Non rispondere alle mail ricevute che siano relative ad ipotesi di aiuto, verificare l’esistenza dell’ente o associazione, eseguendo un riscontro attraverso un motore di ricerca (Google, Altavista, Lycos, Arianna¦) o cercando di collegarsi in Rete all’eventuale homepage dell’organismo in questione (digitandone l’indirizzo, sostituendo il nome del mittente e la chiocciola con la digitazione dei caratteri www seguita dal punto; ad esempio tsunami@raccoltafondi.com diventa www.raccoltafondi.com);
- Chiedere al proprio istituto di credito, prima di effettuare qualsivoglia versamento, di verificare in ogni caso l’intestatario del conto corrente cui è destinata la cifra che si intende devolvere ed accertarsi che corrisponda effettivamente all’organizzazione individuata per il bonifico;
- Segnalare, telefonicamente al 117 o in posta elettronica all’indirizzo sos@gat.gdf.it, le situazioni sospette o che destino dubbi di sorta.
Ed ecco quello di Altroconsumo per le truffe “tradizionali”:
- Se sei contattato da qualcuno che ti propone di fare dei versamenti, fatti spiegare tutto (chi sono, cosa vogliono, come useranno i soldi…). Riattacca e prendi tu contatto direttamente con l’ente recuperando il numero telefonico attraverso il servizio 412, le pagine gialle o internet: chiedi se stanno facendo raccolta in quella zona e con quali modalità ;
- Se a seguito del contatto telefonico vi inviano un bollettino postale, accertatevi che le coordinate del versamento si riferiscano veramente all’ente a cui intendete fare beneficenza (le informazioni si possono reperire richiamando telefonicamente l’ente o sui loro siti internet);
- Se qualcuno si presenta a casa vostra chiedendo contributi, non fidatevi. Segnalate la cosa all’ente da cui quella persona dice di essere stato mandato e alle forze dell’ordine;
- Meglio evitare le donazioni in contanti, soprattutto se a persone sconosciute, e comunque fatevi sempre rilasciare una ricevuta. I versamenti fatti sono detraibili/deducibili dalle imposte, a seconda della categoria di ente a cui sono state versate solo se si hanno i giustificativi di spesa;
- Per telefono, o direttamente a persone sconosciute o per email, non date informazioni su di voi.
Fonte: Corriere della sera