Saturday, November 23, 2024

Un muro di imbarazzo divide gli uomini da una giusta prevenzione contro le affezioni della prostata. Per superare ingiustificate difficoltà  anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la “Settimana di Informazione Urologica per la Prevenzione delle Patologie Prostatiche”. Promossa dalla Società  Italiana di Urologia (SIU) col Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute, del Senato della Repubblica, del Segretariato Sociale e l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, la Campagna, dal titolo “Per non farsi prendere in castagna”, concentrerà  le sue attività  dal 21 al 28 novembre, attraverso visite gratuite in 180 centri urologici della penisola.

Per avere maggiori informazioni è stato inoltre attivato un numero verde 800-985398, collocati info-point nelle stazioni e negli aeroporti, girato spot televisivi. Inoltre è disponibile il sito internet www.prevenzioneprostata.it, per avere chiarimenti su tutto ciò che ruota intorno alla prostata.

Essa è un organo fibromuscolare e ghiandolare, delle dimensioni di una castagna, che si trova al di sotto della vescica e circonda l’uretra. Ha un’importante funzione nella produzione del liquido seminale (20-30% del totale dell’eiaculato), poichà© fornisce componenti fondamentali alla sopravvivenza e alla qualità  degli spermatozoi. àˆ quindi importante rivolgersi all’urologo non appena si manifestano i primi disturbi, specie il bruciore urinario o l’aumentata frequenza delle minzioni, perchà© curare la prostatite nelle prime fasi è molto più semplice rispetto a quando sia già  cronicizzata.

Le ragioni per cui spesso i pazienti si rivolgono all’urologo sono le prostatiti (patologie infiammatorie della prostata) e l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), cioè un ingrossamento della ghiandola dovuto alla presenza di un adenoma (iperplasia benigna dei tessuti ghiandolari). àˆ stato stimato che su 1000 uomini visitati per un controllo annuale, 76 presentano affezioni dell’apparato genito-urinario e che il 25% di queste patologie sono prostatiti. L’IPB invece interessa il 7,6% degli uomini tra i 50-59 anni, il 12,4% tra i 60 e i 69 e il 25% negli ultra 70enni.

Estrapolando queste stime alla popolazione italiana ultra 50enne (Istat 2001), risulterebbero affetti da IPB sintomatica circa 600 mila uomini. Volendo considerare la possibile sottostima del fenomeno determinata dalla metodologia utilizzata e dati demografici più aggiornati, gli italiani con IPB sarebbero invece un milione 360 mila nel 2004.
Purtroppo sono ancora alti i numeri dei decessi per tumore alla prostata: ogni anno 6.300 muoiono persone (circa il 7% delle morti per tumore negli uomini) con una percentuale del 60% circa nel Nord del Paese, rappresentando, nei maschi, dopo il tumore al polmone la seconda causa di morte.

Fonte: Repubblica Salute