Più di un anziano su tre vive da solo, e quando sceglie di tentare un’unione preferisce la convivenza al matrimonio. Se poi decide di sposarsi, non è raro, soprattutto se maschio, che lo faccia con una persona molto più giovane: la ‘fotografia’, per certi versi sorprendente, della situazione degli anziani in Italia è stata scattata dall’Osservatorio della terza età – Ageing Society.
Dei 14,3 milioni di italiani sopra i 60 anni di età , il 57,2% è rappresentato da donne e il restante 42,8% da uomini. Il 62,5% del totale sono coniugati (quasi 9 milioni in cifra assoluta), mentre vedovi e vedove sono poco più di 4 milioni (il 28%), divorziati e divorziate rappresentano solo l’1,2% (178 mila) e circa 1,2 milioni non si sono mai sposati.
Leggendo più approfonditamente i dati, si rileva che le percentuali tendono a divergere significativamente fra i due sessi: infatti, mentre l’82% degli uomini anziani risulta coniugato, le donne sono circa il 48%: secondo l’Osservatorio, ciò è essenzialmente spiegabile con la considerevole incidenza delle vedove sul numero delle donne anziane (il 41,4% del totale, contro appena il 10% degli uomini). Le divorziate, inoltre, sono in leggera prevalenza rispetto agli uomini (rispettivamente 1,3% contro 1,1%).
Nel complesso, i nonni single sfiorano i 5 milioni 380 mila, più di uno su tre, e la stragrande maggioranza di essi è destinata a restare tale. Motivi di carattere economico, difficoltà pratiche, rassegnazione, mentalità legata al pudore di fare coppia in età avanzata, sono alla base del fenomeno che vede l’anziano destinato a trascorrere l’ultima parte della sua esistenza senza una persona al suo fianco. Quanti, per la verità molto pochi, decidono di sovvertire questa tendenza, optano per la convivenza senza legami giuridici.
L’Osservatorio della terza età ha messo in evidenza che 200 mila delle 800 mila coppie di fatto italiane, cioè una su quattro, sono formate da over 60enni. Di contro, le persone con almeno 60 anni di età che, nel 2000, hanno contratto matrimonio sono 5.600 (solo il 2% del totale dei matrimoni celebrati nel paese), di cui 4.139 uomini e 1.456 donne. Se per gli uomini, il 41,2% dei relativi matrimoni sono contratti da vedovi, il 34,2% da divorziati e il restante 24,6% da celibi, inversamente il 44,9% delle donne che convola a giuste nozze è nubile, il 28,8% è divorziato e per il restante 26,2% si tratta di vedove.
In termini relativi, però, i valori più elevati si riscontrano per i divorziati: ogni 1.000 anziani uomini 20 si risposano, contro un’incidenza che per le donne è pari al 4 per mille. Di contro, invece, ogni mille donne anziane sposate quasi 2 si separano; valore che per gli uomini scende all’1,6.
Abbastanza singolari, poi, sono gli incroci di età tra le nuove unioni. Per gli uomini anziani che contraggono matrimonio, la consorte ha circa 52 anni; per le donne si sale a 63 anni. Ma l’aspetto più interessante è che il 10% degli uomini si sposa con una donna che ha meno di 35 anni di età , possibilmente bionda e carina, mentre solo il 3,7% delle anziane si unisce con uomini poco più che trentenni. Addirittura, per il 5,1% dei maschi l’età della sposa è inferiore ai 30 anni (2,1% per le donne). Inoltre, ben il 79% delle donne anziane sceglie un consorte con almeno 60 anni di età , contro un’incidenza che per gli uomini flette sotto il 28%.
Fonte: Miaeconomia