Il problema è di quelli che, purtroppo, risparmiano ben poche famiglie: avere un anziano in casa, vederlo perdere lentamente la propria autosufficienza, non sapere a chi rivolgersi. L’impiego diffuso delle “badanti” – provenienti in maggior parte dai Paesi dell’ex blocco sovietico – è una risposta che spesso crea altre questioni e altre richieste. Avere in casa una persona che non parla la tua lingua, ha una cultura diversa e ha competenze tutte da verificare è sempre un rischio che rimane a carico delle singole famiglie. Forse per questo non è cosàì inaspettato il successo di “Dalia”, il primo corso che si svolge a Forlàì-Cesena per qualificare il lavoro delle persone extracomunitarie che svolgono un servizio di cura domiciliare nei confronti degli anziani.
Le iscrizioni finora pervenute ad Efeso, che organizza il corso in collaborazione con l’associazione Nausicaa, sono 21, tutte donne. Il 70% di loro proviene dall’Est Europa: soprattutto Polonia, Romania, Lituania e Ucraina. La restante parte è originaria dell’Africa, del Sud America e dell’Asia. Il 70% ha conseguito un diploma nel proprio Paese, e il 15% addirittura una laurea, anche se questa quasi mai è riconosciuta in Italia. Il rapporto con le famiglie è buono: sei su dieci lavorano, con un regolare contratto, e questo fa ben sperare per una crescente regolarizzazione dei rapporti di lavoro.
Il corso – che ha il patrocinio dell’assessorato alle politiche sociali del Comune di Forlàì e si svolge grazie al finanziamento della Regione – insegna non solo a curare l’igiene degli ambienti, la preparazione e l’assunzione dei cibi, ma anche a superare i piccoli grandi scogli dell’impatto con una cultura diversa. Anche richiedere un certificato in Comune può diventare un’impresa per chi viene da un altro Paese. Per questo sono previsti moduli per aiutare nella mobilità e ad orientarsi nel contesto sociale ed istituzionale. “Il corso – spiega Luisella Miti, presidente di Nausicaa – è nato ascoltando le esigenze delle famiglie e delle persone che avrebbero dovuto partecipare. Di sicuro non ci aspettavamo una adesione cosàì massiccia, visto e considerato che spesso il lavoro di badante rappresenta un tramite verso altre attività lavorative e purtroppo, per ragioni contingenti, questi rapporti lavorativi spesso non hanno una lunga durata”.
Nausicaa ed Efeso stanno già lavorando alla seconda edizione del corso, che dovrebbe portare le partecipanti ad accedere alla qualifica di assistente di base. “Non è stato facile avviare la sinergia tra tutte le nostre componenti – prosegue la presidente di Nausicaa- ma ora che siamo sulla buona strada non intendiamo fermarci. Stiamo aprendo il colloquio con le istituzioni, e da questo versante ci aspettiamo un ulteriore sviluppo”. La frequenza al corso è obbligatoria e al termine verrà consegnato un attestato di competenze, che consentirà il riconoscimento di crediti per l’accesso al percorso formativo per Operatore Socio-Sanitario.
Le lezioni si terranno al Centro Donna di via Tina Gori 58 a Forlàì.
Informazioni
Efeso
Tel.: 0543 378238
Fonte: RomagnaOggi