Chi sono oggi i poveri in Italia? Disoccupati, emarginati, migranti, analfabeti. Ma anche diplomati, famiglie monoreddito con più figli, pensionati. Sempre più giovani e sempre più donne, soprattutto tra gli immigrati. Sono i volti fotografati grazie al Progetto Rete nazionale dei Centri di Ascolto e degli Osservatori delle Povertà e delle Risorse, nato per rilevare in modo sistematico situazioni di povertà ed esclusione sociale delle persone che si rivolgono ai servizi collegati alle 222 Caritas diocesane italiane.
Il monitoraggio relativo al trimestre gennaio-marzo 2004 riguarda 14 diocesi del Nord, 30 del Centro e 28 del Sud. Sono stati elaborati i dati delle 11.696 persone che si sono rivolte ai Centri di Ascolto delle 72 diocesi in questione. L’80% ha tra i 20 e i 60 anni (gran parte tra i 30 e i 40 anni); il 54% è costituito da donne. Sono numerosi celibi e nubili (33%), ma è più consistente la quota di coniugati (46,5%). Più del 15% sono senza fissa dimora, il 51,3% vive con dei familiari, il 27,2% con conoscenti, il 21,5% vive solo. Il 62,6% degli “utenti” non sono italiani e di questi circa il 40% è senza permesso di soggiorno: indice del riproporsi in termini significativi del fenomeno degli irregolari, nonostante l’ultima regolarizzazione del 2002. Significative poi le differenze tra italiani e stranieri. I cittadini stranieri che ricorrono ai Centri di Ascolto sono più giovani (più del 90% ha tra 20 e 55 anni), in prevalenza donne (55,7%), in maggioranza coniugati (53,6%) Significativa tra gli italiani è invece la presenza di pensionati: circa il 13%, cioè uno su otto. Le povertà aumentano e si mescolano, assumendo spesso volti nuovi che si affiancano ai vecchi.
Proprio di questi nuovi volti si occupa Vuoti a perdere, il Rapporto 2004 su esclusione sociale e cittadinanza incompiuta, edito da Feltrinelli e curato da Caritas Italiana e Fondazione Zancan di Padova. Il volume sarà presentato Venerdàì 22 ottobre, alle ore 11 a Roma, presso la Sala Ucsi -Stampa Cattolica, via in Lucina 16/A (Piazza del Parlamento). Contiene anche i risultati della prima indagine sul rapporto tra povertà delle famiglie italiane e accesso ai servizi sanitari, frutto di un’intensa collaborazione con la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg).
Fonte: Agenzia Auser