In tre anni sono aumentati di dieci volte i centri specialistici per la diagnosi e il trattamento del morbo di Alzheimer. Lo ha sottolineato il ministro della Salute Girolamo Sirchia durante il question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione del deputato Francesco Onnis, di Alleanza Nazionale. Il Ministro ha sottolineato che tale incremento si deve alla realizzazione in questi anni del progetto di assistenza ai malati di Alzheimer denominato Cronos. Tale progetto garantisce la diagnosi differenziale presso i centri specialistici individuati dalle regioni, in particolare le unità valutative Alzheimer (UVA), assicura l’accesso ai farmaci e la rimborsabilità degli stessi e determina la presa in carico nel percorso assistenziale dei pazienti affetti da tale patologia.
Il progetto Cronos rappresenta quindi un modello teso alla migliore assistenza del paziente affetto da malattia di Alzheimer, in quanto riduce al minimo il rischio di trattamenti inappropriati e a volte rischiosi, poichà© l’Alzheimer non è una malattia guaribile, ma è una malattia trattabile in alcune condizioni. I pazienti vengono indirizzati alle UVA da parte dei medici di medicina generale e le UVA procedono alla diagnosi differenziale e alla definizione di un piano terapeutico.
Come affermato dal Ministro, in base al progetto Cronos, sono state attivate ben 501 strutture specialistiche per la diagnosi e il trattamento del morbo di Alzheimer. Tali centri risultano oggi distribuiti su tutto il territorio nazionale e in ogni singola regione. Prima del progetto Cronos erano presenti solo 50 centri specialistici. Specificamente, i centri UVA istituiti in Sardegna risultano essere 11 per una popolazione assistita, nel primo anno di attività , di 39 pazienti per centro. In ogni caso, l’individuazione e l’accreditamento delle UVA è compito delle singole regioni nell’ambito della loro potestà di organizzazione assistenziale. Nel caso in cui i centri specialistici in una regione fossero ritenuti insufficienti, la regione può individuare e accreditare altre UVA.
Dall’inizio del progetto Cronos e fino ad oggi, i pazienti che sono stati visitati e periodicamente controllati dai centri specialistici e presi in carico dalla medicina generale secondo un piano diagnostico e terapeutico integrato sono stati oltre 90 mila. Tale numero corrisponde alla prevalenza attesa di morbo di Alzheimer nel nostro paese.
Nel 2003 la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale per i farmaci ammessi al rimborso per il morbo di Alzheimer (donezepil, galantamina, rivastigmina) è risultata pari a 60, 4 milioni di euro, con un aumento del 20 per cento della spesa e del 25 per cento delle dosi prescritte rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda la circostanza che solo 35 mila pazienti siano in trattamento farmacologico, a fronte dei 90 mila affetti da malattia di Alzheimer, il Ministro Sirchia ha ricordato ciò deriva dal fatto che i farmaci registrati a livello europeo ed ammessi al rimborso in Italia risultano efficaci solo su pazienti con morbo di Alzheimer di grado lieve moderato, che rappresentano una frazione dell’intera popolazione affetta da tale patologia.
Quanto, infine, alla richiesta di un incontro con la federazione Alzheimer Italia, il Ministero della salute ha già contattato tale associazione e ha dichiarato la propria disponibilità ad incontrare i suoi rappresentanti, come quelli di tutte le altre associazioni.
Fonte: Redazione ministerosalute.it