L’ospedale Mazzini all’avanguardia nella diagnostica e nel trattamento terapeutico della patologia maculare, degenerazione senile, principale responsabile di cecità nella popolazione anziana ultra sessantacinquenne. Questa tipologia di affezione si manifesta con sintomi chiari e inequivocabili. I soggetti colpiti, infatti, iniziano a lamentare improvvisi abbassamenti della vista, accompagnati da marcati offuscamenti della visuale e forti oscillazioni del campo visivo.
Non esistono, purtroppo, possibilità di battere il male sul tempo attraverso un’adeguata prevenzione. La patologia maculare, difatti, è prerogativa dei pazienti anziani ed è quindi un’alterazione legata all’avanzare incessante dell’età . Tuttavia, come accadrà a breve nel nosocomio teramano, è possibile adottare terapie adeguate per contrastarne gli effetti. A fare del nostro presidio ospedaliero un centro di eccellenza regionale nella cura delle malattie retiniche, l’acquisizione, da parte del reparto di oculistica, di macchinari all’avanguardia che consentiranno di fornire ai pazienti risposte adeguate per il trattamento di queste patologie. Il primato è stato regalato al Mazzini da un investimento davvero ragguardevole, la cui cifra complessiva si aggira intorno al milione e mezzo di euro.
Tra i finanziatori del progetto anche la Fondazione Tercas, che si è impegnata a versare 360.000 euro in 4 anni. Un contributo importante per l’istituzione del centro specializzato nella cura delle malattie oculari è stato dato dal professor Alessandro Schirru, luminare del settore. Sarà proprio lui a dirigere il centro, almeno nella fase iniziale, cercando di trasmettere ai medici che lo affiancheranno il proprio patrimonio scientifico, frutto di una lunga esperienza sul campo.
Il centro sarà operativo già a partire dai prossimi mesi e costituirà un punto di riferimento in Abruzzo per i malati affetti dalla patologia degenerativa cronica. Nel reparto teramano, infatti, i degenti avranno la possibilità di essere assistiti lungo tutto l’iter della malattia: dalle prime visite, volte all’accertamento del male, passando per le terapie e per l’intervento chirurgico, fino a giungere al decorso post-operatorio. Saranno due i fronti sui quali i medici teramani porteranno avanti la battaglia contro la patologia maculare. Il primo, quello ambulatoriale, ricorrendo all’impiego della terapia laser fotodinamica. Il secondo, quello prettamente chirurgico, avvalendosi di una sala operatoria moderna ed attrezzata con i migliori macchinari al momento esistenti sul mercato per la cura dell’affezione.
Fonte: Il Messaggero