Saturday, November 23, 2024

Dati confortanti in Italia sulla mortalità  degli anziani ultra settantacinquenni a causa delle ondate di calore in estate. Secondo l’ufficio statistico del centro nazionale di Sanità , infatti, il numero di decessi registrati tra gli ultra settantancinquenni dal primo giugno al 15 luglio 2004, rispetto allo stesso periodo del 2003, ha evidenziato una diminuzione del 17,2%. Anche il confronto tra i valori registrati nel 2004 e i dati del 2002 ha mostrato una riduzione della mortalità  pari al 5,8%.

“Il fenomeno nuovo per l’Europa delle ondate di calore – è stato il commento del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ha illustrato i dati nel corso di una conferenza stampa – ha colto indubbiamente gli Stati di sorpresa. Sono stati un campanello di allarme gli 8mila morti prematuri registrati lo scorso anno nella fascia di anziani fragili, cioè quelli soli che vivono in prevalenza nei quartieri delle grandi città  e che, per motivi economici, non possono passare il periodo estivo in zone fresche. Occorreva – ha spiegato ancora il ministro – rivedere gli approcci a questa problematica ed è questo il motivo per il quale abbiamo subito allestito un piano per affrontare questa situazione”.

Un piano, ha spiegato il ministro, fatto anche di maggiori informazioni grazie al call center e al numero verde istituito presso il ministero, ma anche grazie all’impegno degli enti locali e di una maggiore consapevolezza del problema, “che sta funzionando e del quale mi posso dire soddisfatto”. Soddisfazione accresciuta anche dagli ultimissimi dati riferiti al periodo che va dal 15 al 25 luglio, nel corso del quale vi è stata una bolla di calore peggiore di quelle fatte registrare nello scorso anno e che non ha provocato nei grandi centri urbani un innalzamento di mortalità  negli anziani. Sempre secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Salute, la città  che ha fatto registrare il maggior decremento di mortalità  estiva tra gli anziani rispetto all’anno precedente è stata quella di Bolzano con un -60,7%, seguita da Potenza (-44,4%), Ancona (-37,8%), L’Aquila (-33,3%) e Palermo(-31,1%).

Fonte: Trentino Salute