Secondo uno studio dell’Eurispes, attualmente in Italia, vivono oltre 10 milioni di ultrasessantacinquenni, ma si stima che il loro numero possa superare, tra 12 anni, i 15 milioni.
La ricerca ha evidenziato anche singoli aspetti legati ai temi della previdenza e della non autosufficienza.
Incremento anzianità per regione: Nel 2026 gli incrementi più elevati rispetto alla media nazionale dell’1,9%, si registreranno in Sardegna e Trentino Alto Adige (2,7% all’anno); Campania (2,5%); Lombardia, Veneto e Puglia (2,4%); Valle d’Aosta (2,3%) e Lazio (2,2%).
Anziani e non autosufficienza: A fronte di un fabbisogno stimato in circa 15 miliardi di euro per anno, oggi l’Italia spende per l’assistenza sociale circa 6,5 miliardi di euro. E’ cresciuto il numero dei “grandi anziani” che vivono soli e senza legami familiari. Dall’altro, aumenta il numero di anziani esposti al rischio di perdere l’autosufficienza fisica o psichica. Di conseguenza emerge la necessità di istituire un sistema integrato di servizi sociali che soddisfino sia la domanda di sollievo delle famiglie che si fanno carico della cura e della gestione di situazioni complesse, sia le esigenze delle persone anziane.
Pensioni e previdenza: Al 31 dicembre del 2002 il numero dei titolari di pensione è pari a 16 milioni di persone con un importo medio annuo di 11.475, 028 euro, con oscillazioni che vanno da 9.276 euro in Molise a 13.398 euro in Liguria. La composizione percentuale dei pensionati mostra che il 48,9% si concentra nelle regioni settentrionali, il 31% nelle regioni meridionali ed il restante 20,1% nel Centro Italia. Nello specifico, la Lombardia registra la quota più consistente di pensionati (16,3%), seguita dal Piemonte (8,6%), Emilia Romagna (8,4%) e Lazio (8,3%). Dall’analisi dei dati, è emerso, inoltre, che in relazione ad un impoverimento delle pensioni, il Mezzogiorno registra la percentuale maggiore di pensionati più poveri (35% nella categoria più bassa).