Saturday, November 23, 2024

Cresce al ritmo di 50mila all’anno il numero di chi si prende cura di un familiare anziano non più autosufficiente e aumenta anche l’età media di chi assiste: i cosidetti caregiver, coloro che offrono cure e assistenza, in un caso su quattro ha più di 65 anni. Lo rivelano gli esperti riuniti per il decimo Congresso della Societa’ Italiana di Psicogeriatria, a Gardone Riviera (BS). In tutto sono oltre due milioni di italiani curano un parente anziano e mezzo milione e’ over 65. Il conto e’ impressionante: oltre venti milioni di ore passate ogni giorno a occuparsi di anziani fragili o non autosufficienti, più di sette miliardi di ore di assistenza all’anno per un periodo di 8-10 anni, in continuo aumento. Il lavoro prestato da chi si prende cura di familiari anziani e malati e’ onerosi e otto volte su dieci si tratta di donne: mogli, figlie e nuore che dedicano all’assistenza dell’anziano parente oltre 15 ore al giorno. In aumento anche il fenomeno dei caregiver che hanno a loro volta i capelli grigi: uno su quattro ha oltre 65 anni. A rischio il benessere psicofisico di chi aiuta: uno su due va incontro ad ansia, depressione o un vero e proprio esaurimento emotivo e fisico. ”Non è più raro che donne over 65 si trovino ad assistere le madri novantenni – osserva Marco Trabucchi, presidente della Società Italiana di Psicogeriatria – Una situazione fragilissima, esposta alle malattie dell’una e dell’altra e all’angoscia di chi presta assistenza per il timore di perdere nel tempo la capacità di essere d’aiuto in maniera efficace. Il 60 per cento delle donne caregiver non lavora o è casalinga, le altre spesso sono costrette prima o poi a lasciare il lavoro o a chiedere impieghi part-time perché in molti casi non ricevono alcun aiuto dall’esterno: lasciate sole, progressivamente sviluppano una condizione di dolore psichico grave che nel giro di qualche anno porta all’invecchiamento precoce o peggiora notevolmente la qualità della vita. La durata dell’assistenza è in continuo aumento: a oggi si prolunga in media per 8-10 anni”. Così i caregiver spesso si prendono poca cura di sé stessi, finiscono per mangiare poco e male, non di rado sono a rischio di abuso di tranquillanti o di alcool. Uno su due, entro due tre anni, finisce per sviluppare ansia o depressione; sei su dieci si sentono sempre stanchi, dormono poco e male, riferiscono una sensazione di rinuncia; il 70 per cento di loro finisce per assumere farmaci ansiolitici o antidepressivi per superare la sensazione di “svuotamento emotivo” che prova.

Fonte: ANSA