E’ stato presentato un progetto di reti assistenziali percure palliative e terapia del dolore che riorganizzi e metta a sistema le risorse esistenti. Il progetto sperimentale di rete per le cure palliative è stato così ripartito: i centridi riferimento di terapia del dolore (HUB), l’ambulatorio diterapia antalgica (SPOKE) e l’aggregazione funzionaleterritoriale di medici di Medicina generale. Nel 2009 questo progetto sperimentale partirà con il coinvolgimento di quattro regioni pilota: Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Sicilia, omogenee per popolazione, con il coordinamento della Regione EmiliaRomagna.
“Per lo sviluppo del progetto sulle cure palliative e la terapia del dolore – ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio – sono stati stanziati 100 milioni di euro per tutte le regioni per la realizzazione degli obiettivi prioritari del piano sanitario nazionale. Oltre alla sperimentazione gia’ illustrata, anche tutte le altre regioni potranno presentare progetti sul dolore”, ha detto Fazio.
E’ indispensabile creare un collegamento virtuoso tra i centri di ricerca specializzati e i medici di famiglia che lavorano in trincea attraverso un progetto complessivo di rete assistenziale per le cure palliative e le terapie del dolore, che riorganizzi e metta a sistema le risorse esistenti.
Per Fazio è necessario ”introdurre un nuovo modello assistenziale mettendo in rete le risorse disponibili e rimodulando la struttura organizzativa”. Nello specifico e’ stato individuato un modello organizzativo integrato nel territorio nel quale il livello assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari: i centri di riferimento di terapia del dolore, l’ambulatorio di terapia antalgica e l’aggregazione funzionale territoriale dei medici di Medicina generale. Con il fine ultimo di ridurre il ricorso al pronto soccorso per la cura del dolore.
Nel 2006, ”55.000 pazienti sono morti di tumore negli ospedali. A prescindere dai costi, che sono pari a 220 milioni di euro, credo che sia un dato eccessivo. Il paziente dovrebbe morire a casa o in un hospice”, ha sostenuto il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio.
Le cure palliative non sono ”inutili”, precisa Fazio, e possono essere un riferimento ”non solo per i pazienti oncologici ma anche per quelli neurologici”. Per questo, conclude il sottosegretario, con i nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza) ”abbiamo cambiato le caratteristiche dell’assistenza domiciliare, che prima era carente”.
Fonte: Regioni.it