Il documento approvato dalla Giunta regionale prevede anche una mappatura dei centri residenziali e semiresidenziali per gli anziani presenti sul territorio regionale: in Umbria le strutture presenti sono 48, mentre i posti disponibili sono 751 anche se solo l’1,46 per cento delle strutture prevede posti per l’emergenza o l’accoglienza temporaneità. I centri autorizzati al funzionamento sono 35, altri 7 non sono stati ancora autorizzati, altre 7 strutture invece, non hanno risposto al censimento regionale. Gli anziani inseriti nelle strutture sono complessivamente 731, di questi l’84,5 per cento è inserito in strutture residenziali(618), il 15,5 per cento in strutture semiresidenziali.
In riferimento all’età il 60 per cento della popolazione anziana ospitata è ultraottantenne, mentre il periodo di permanenza è prevalentemente distribuito su periodi brevi (inferiori all’anno) e su periodi medio – lunghi (dai due ai cinque anni). L’82,3 per cento proviene dallo stesso Comune-Ambito ove è collocata la struttura. Tra le finalità intermedie da perseguire nel triennio 2008/2010 c’è il consolidamento, lo sviluppo e la qualificazione delle strutture superando la dualità tra servizi domiciliari e servizi comunitari.
In quest’ambito assumeranno sempre più importanza le “Case di Quartiere” che si connotano come un servizio a carattere semi-residenziale flessibile, articolate nelle 24 ore, per le quali si prevede nell’arco di due anni, l’implementazione di almeno una struttura secondo un bacino demografico standard e comunque di almeno una struttura di servizio in ogni Ambito Territoriale. La Regione punta anche sulle strutture innovative nell’area della domiciliarità come l’operatore di quartiere, la consegna a domicilio della spesa o dei pasti, le tariffe agevolate per l’accesso ai servizi compresi quelli a carattere culturale. Previsto infine, un sistema di monitoraggio che consentirà di rilevare e valutare l’efficacia delle principali azioni.
Articolo tratto da www.regione.umbria.it