Saturday, November 23, 2024

Da noi si vive più a lungo che nel resto d’Europa. Gli uomini italiani sono in cima alla classifica con 80,4 anni di aspettativa media, seguiti dagli svedesi (80,3). E anche se le donne sono leggermente sopravanzate dalle francesi (85,4 anni contro i nostri 85,3), nel complesso si conferma che il nostro è il paese dove i giorni sono più lunghi.

Lo studio europeo che esce oggi sulla rivista medica The Lancet si sofferma sulle ragioni di questo primato. E lo fa in un momento che sembra studiato apposta per farci riflettere. Tra i 25 paesi europei, infatti, si vive più a lungo e si invecchia con meno acciacchi laddove il livello di istruzione è più elevato, il sistema sanitario pubblico è meglio finanziato e le politiche a favore degli anziani sono più supportate da fondi. La correlazione fra ricchezza, educazione e durata della vita è molto stretta, sottolinea la curatrice dello studio, Carol Jagger dell’università inglese di Leicester. E nell’Europa a 25 il nucleo centrale dei quindici offre panorami nettamente migliori rispetto ai dieci paesi arrivati dopo con economie più traballanti.

Per Antonio Golini, che insegna Demografia alla Sapienza ed è membro dell’Accademia dei Lincei, il primato italiano ha cause note come dieta, un sistema sanitario che funziona bene nonostante qualche scandalo e una generale condizione di salute che si trasmette per via genetica di padre in figlio.

L’idillio fra The Lancet e l’Italia dura però solo un capitolo. In un paese che invecchia (così come tutto il continente) e ha un pil privo di grinta non esiste altra soluzione – sostengono la Jagger e i suoi ricercatori – che mettere in atto una raccomandazione avanzata dal Consiglio Europeo: portare al 50 per cento il livello di occupazione dei lavoratori con più di 55 anni e far slittare gradualmente l’età pensionabile verso i 70 anni.

Fonte: Repubblica