Il mondo degli anziani è una realtà estremamente complessa e difficile. Basta pensare che la popolazione è composta da 140 anziani ogni 100 giovani. Anziani che con la pensione fanno fatica ad arrivare alla terza settimana. È il frutto di una ricerca della Cgil che precisa che anche in una situazione di generale benessere, nella ricca Bologna, ben il 41 per cento dei pensionati sta sotto i 500 euro mensili.
La ricerca dell’IRES, l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della CGIL (dati 2007), ci dice anche che la maggioranza di questi hanno raggiunto la pensione massima. Questo lavoro è stato presentato dallo Spi-Cgil nel Centro congressi “Cà Vecchia” a Sasso Marconi.
Il Prof. Oscar Marchisio, che di mestiere fa il docente in Economia Internazionale presso la Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, spiega le linee-guida del sindacato dei pensionati della Cgil, che è la prima forza politica in Emilia-Romagna (e non solo), con 500mila iscritti: più servizi, più attenzione alla persona, e maggiore accoglienza che hanno implicato la partecipazione degli anziani al mondo sindacale.
«Ci sono iscritti allo Spi che non sono mai stati iscritti alla Cgil. Cerchiamo di capire il perché. La necessità di appartenenza è superiore alla domanda di servizi. Molti il sindacato lo chiamano SPI, ma noi siamo Spi-Cgil… E vanno al sindacato dei pensionati perché c’è un operatore gentile e, quindi, per l’ospitalità»
Inoltre, prosegue Marchisio, «gli eventi “critici” che spingono a rivolgersi al sindacato sono una forte malattia, il decesso di un parente… Quindi, ci troviamo ad affrontare una questione che è la erogazione di senso sui temi generali del ciclo biologico».
Ma c’è dell’altro, poiché sempre in occasione del seminario di approfondimento “Le trasformazioni sociali: comprenderle – capirle” è stata presentata una seconda indagine finanziata dalla CGIL al famoso sociologo Aldo Bonomi, direttore dell’istituto di ricerca Aaster e consulente Cnel: “Fare politica nella società della incertezza, viaggio tra gli iscritti SPI di sei Regioni (Piemonte, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia).
Il “sostituto” di Bonomi, Simone Bertolino, ricercatore, è stato in grado di anticipare i dati di una indagine tra gli iscritti SPI-Cgil che saranno un libro a breve: la fiducia nelle istituzioni crolla nei confronti dei partiti (19,2 per cento), del Parlamento (19,6 per cento), della Chiesa (21,3 per cento). C’è fiducia nelle istituzioni dell’Unione Europea (41,6 per cento), nelle forze dell’ordine (60,9 per cento), nei sindacati (65,8 per cento).
Fonte: www.emilianet.it