Riportiamo e pubblichiamo la dichiarazione di Michele Mangano, presidente nazionale Auser.
“Senza voler generalizzare un evento che per quanto cruento e tragico non può ricondurre la figura delle assistenti familiari ad uno stereotipo di violenti ed aggressori. Rimane, però, il dato che fenomeni gravi come quello successo ad Albano Laziale sono in crescita e rischiano di ripetersi, se non si interviene con determinazione ed efficacia.
I sistemi di reclutamento delle assistenti familiari non sono ancora trasparenti, regolati e sottoponibili a costanti controlli. La stessa figura professionale, al di là di una improvvisata sistemazione nel contratto dei lavoratori del commercio e delle colf, non trova una adeguata collocazione.
Non c’è una sufficiente attenzione anche delle Organizzazioni sindacali confederali sul fatto che ormai siamo in presenza di oltre un milione di assistenti familiari che operano su tutto il territorio nazionale e solo una minima parte sono regolarizzati.
Come procedere concretamente?
Riteniamo che in attesa dell’approvazione di una legge nazionale sulla non autosufficienza che dovrebbe affrontare, nell’ambito delle prese in carico delle persone che sono affette da patologie invalidanti, anche questo argomento, occorre che gli enti locali procedano rapidamente alla costituzione di Albi comunali delle badanti, ai quali ci si può iscrivere solo presentando determinati requisiti professionali.
La costituzione degli Albi comunali permette sicuramente una maggiore trasparenza e controllo sui sistemi di reclutamento.
Occorre, inoltre, procedere alla regolarizzazione di queste figure professionali per sconfiggere il lavoro nero nel quale si annidano i soggetti che non hanno i requisiti necessari per svolgere questo delicato lavoro.
Occorre, poi, stabilire uno specifico mansionario che permetta alle assistenti familiari di svolgere il proprio lavoro con professionalità e senza subire pressioni e/o richieste di prestazioni lavorative diverse da quelle per le quali vengono assunte dalle famiglie.
Prevedere, inoltre, nell’ambito dell’intervento che i comuni adottano nei confronti delle persone non autosufficienti per l’assistenza domiciliare, l’inserimento anche di questa figura professionale.
Fonte: Comunicato Stampa Auser