Anche la terza età può essere vissuta come una qualsiasi altra età della vita, con i suoi punti di forza e di debolezza. Lilia Binah, direttrice del Day Care Center for the Elderly di Kiryat-Tivon, in Israele, ha sviluppato un trattamento terapeutico per donare serenità , conforto e maggiore consapevolezza di sà© all’anziano, alleviando le conseguenze delle più comuni cause di disagio psicologico legate all’invecchiamento cerebrale come vulnerabilità allo stress, ansia, depressione, demenza e malattia di Alzheimer. Il metodo, chiamato Agnotherapy, è basato sull’uso dei racconti di Shmuel Yosef Agnon, scrittore di origine ebraica, premio Nobel per la letteratura nel 1966. Lilia Binah ha pubblicato recentemente un resoconto del suo lavoro su The Journal of Poetry Therapy insieme con Keren Or-Chen, ricercatrice presso la School of Social Work dell’Università di Haifa.
Come le storie e le favole rappresentano il nutrimento per l’immaginario del bambino, le storie che si raccontano ad un anziano favoriscono l’identificazione e riannodano i fili – a volte frammentari e confusi – della propria storia. Ma non si tratta di un ritorno all’infanzia. La persona anziana non ricade mai nell’infanzia – sostiene Boris Cyrulnik, neuropsichiatra francese responsabile all’ospedale di Toulon delle ricerche in etologàa clànica sul fenomeno della resilienza (come ricostruire la vita quando una parte di noi è stata mutilata, ferita, ignorata) – le persone anziane rispondono meglio alle proprie rappresentazioni che alla realtà che le circonda. Il mondo non è più attorno a loro ma vive dentro di loro, nella loro memoria (Boris Cyrulnik, Di carne e d’anima, Frassinelli, 2007).
La strategia adottata dalla Agnotherapy tende a favorire la rappresentazione della realtà . Se nella vita sperimentata dall’anziano le sofferenze sono quasi insopportabili, il distacco dato dalla rappresentazione e la ricerca di un significato da condividere, può renderle più accettabili. Leggere in gruppo ed analizzare un racconto, smontandolo in più parti, può servire a comprendere alcuni processi mentali, ad esempio, che cosa fa sàì che due persone poste nella medesima situazione reagiscano con modalità differenti, chi in modo positivo e propositivo (resiliente), chi in modo negativo, inefficace, sopraffatto dal senso di impotenza. I racconti di S. Y. Agnon vengono scelti appositamente per mettere in luce personaggi che riescono a trasformare la propria sofferenza in una esperienza costruttiva, seguendo la strada della resilienza.
L’attività condotta al Day Care Center for the Elderly in Israele ha dato incoraggianti risultati. Le storie brevi si prestano meglio all’uso terapeutico perchà© la finestra temporale di concentrazione degli anziani è breve.
Articolo tratto da La stampa