Azzeramento delle liste di attesa per l’inserimento nelle residenze sanitarie assistite, potenziamento della rete di assistenza domiciliare, contributi per il sostegno al lavoro di cura delle assistenti familiari e per l’emersione di una grossa fetta del lavoro di cura sommerso. Sono questi gli obiettivi che, a partire dal 2008, si è posta la giunta regionale attraverso il ‘Progetto per l’assistenza continuativa a persone non autosufficienti’, meglio conosciuto come ‘fondo per la non autosufficienza’.
Anticipando l’iniziativa nazionale, la Toscana ha deciso di darsi un proprio indirizzo cercando di dare una risposta civile e solidale alle fasce più deboli, e crescenti, della popolazione. Si tratta di un lavoro che ha coinvolto tutti gli operatori dei servizi sociali e sanitari della Toscana, i soggetti istituzionali e quanti hanno partecipato al tavolo di consultazione. Un lavoro integrato che permette alla Toscana di dotarsi, attraverso nuovi fondi, di strumenti adeguati per far fronte a esigenze sociali sempre più impellenti e assicurare agli anziani e alle famiglie risposte rapide e certe, secondo livelli essenziali di assistenza. Le persone anziane non autosufficienti in Toscana sono 80mila circa, 40mila delle quali giudicate ‘gravi’ (senza dimenticare i disabili, che in Toscana sono circa 70mila). Per questo occorre articolare sempre di più i servizi e raggiungere le persone nelle loro casa per sostenerle al meglio.
Fonte: Auser.it