Il primo ‘Patto per la salute’ venne siglato nel 2003 e doveva essere rifirmato nel luglio di questo anno, non e’ stato possibile rispettare quella
data perche’ il tavolo della concertazione si e’ arricchito di altri soggetti (Acradu, Confcommercio, Lega-Coop, Anaste,
Feder-solidarieta’), e la firma definitiva del nuovo
documento avverra’ entro questo mese di ottobre. Dovremo
puntare decisamente sulla non-autosufficienza che potra’
contare questo anno su circa 15 milioni di euro complessivi
per residenze protette assistenza domiciliare, badantato e
disabili. – E’ stata la risposta dell’assessore regionale
alla sanita’ dell’Umbria, Maurizio Rosi, all’interrogazione
del consigliere Franco Zaffini, che chiedeva i motivi della
mancata firma del Patto per la salute degli anziani e i tempi
previsti per la sua definizione. Nella sua interrogazione,
Zaffini ha sottolineato che il problema degli anziani, nasce
”nel ”baratro demografico’ di una regione che invecchia,
non soltanto in virtu’ dell’aumento della speranza di vita ma
anche e soprattutto per il basso tasso di natalita’. Il
problema degli anziani – ha aggiunto – tocca il suo punto
vivo con gli oltre 21mila ”non autosufficienti’ e 8mila
malati di Alzheimer stimati nella regione. Per fronteggiare
questa situazione – ha spiegato Zaffini – occorrono politiche
efficaci, risorse adeguate, programmazione seria e concreta.
La critica alla mancata firma del Patto, nasce proprio da
questo, per rimettere ordine in un comparto in cui i
provvedimenti attuati finora risultano scoordinati”.
L’interrogante ha giudicato ”soddisfacente” la risposta
dell’assessore Rosi, pur rilevando la ”perdurante
insufficienza delle risorse a disposizione per un problema
enorme come quello dell’invecchiamento della popolazione.
Fonte: Asca