Alla visione classicamente percepita del fisioterapista, quella cioè del riabilitatore dei disturbi motori e cognitivi (ma non solo), si è affiancata quella del fisioterapista domiciliare, o meglio, del fisioterapista territoriale e di comunità ; ciò è stato possibile grazie allo sviluppo professionale, alla formazione di base e – in Friuli Venezia Giulia – anche grazie a percorsi universitari che hanno valorizzato la figura del fisioterapista attraverso un master specifico in fisioterapia di comunità , attivato presso la Facoltà di Medicina di Trieste.
Le competenze del fisioterapista, ma in particolare di quello che opera sul territorio, gli permettono di pianificare e produrre un intervento riabilitativo specifico, di prevenzione, di superamento o abbattimento di barriere architettoniche, di consulenza personalizzata e di risoluzione di tutte quelle dinamiche che limitano la partecipazione sociale, le attività scolastiche-lavorative o, in senso più ampio, la vita quotidiana.
Al fisioterapista inoltre competono l’educazione e l’istruzione della persona con disabilità e/o dei suoi familiari nella gestione autonoma del caso, la proposta e scelta di ausili e ortesi adeguate per migliorare l’autonomia o per agevolare l’assistenza, la valutazione e i consigli circa gli adattamenti ambientali da attuare per ridistribuire gli spazi in funzione della massima fruibilità degli stessi.
Il fisioterapista è dunque al servizio sia delle persone con disturbi e disabilità , ma anche e soprattutto vicino al cittadino e alle famiglie, come operatore in grado di risolvere problemi di autonomia non solo attraverso la pratica clinica-riabilitativa, ma anche attraverso le scelte condivise, la relazione, la comunicazione e un’attenta valutazione del caso.
Informazioni: www.aififvg.it
Fonte: www.infohandicap.org