Sono 800.000 le persone che si sono dichiarate completamente analfabete nell’ultimo censimento Istat, il 26% (oltre un quarto della popolazione) sono gli Italiani che sono sotto i livelli minimi di istruzione, il 34,6% degli Italiani, secondo un’indagine internazionale degli Istituti CEDE e INVALSI, mostrano una capacità di calcolo oltre che comprensione ai testi e alla competenza al limite dell’analfabetismo.
Solo il 20% della popolazione adulta, ha le competenze ed è in grado di rispondere con padronanza ed efficacia alle esigenze di vita e di lavoro delle società contemporanee. Tra gli anziani (persone oltre i 65 anni) sono forti gli squilibri generazionali e di genere ma ben i due terzi della popolazione complessiva, con maggior incidenza per le donne, risulta essere non scolarizzata. Promuovere l’apprendimento per tutti e per tutto l’arco della vita , soprattutto verso coloro che incontrano più difficoltà a migliorare la propria condizione, significa porre le basi per una società inclusiva. Su questi principi è fortemente coinvolto il Sindacato Pensionati della Cgil che ha presentato oggi a Roma la ricerca “Il sapere necessario” realizzata dalla Fondazione Brodolini.
Fonte: Auser