Le speranze di curare infarto e danni cardiaci risiede ancora una volta nelle cellule staminali: uno studio condotto presso l’Università di Seattle ha dimostrato che le staminali embrionali iniettate nel muscolo cardiaco che ha subito un attacco non solo sopravvivono ma riescono anche a riparare i tessuti danneggiati. Gli scienziati nordamericani hanno testato la tecnica su topi che avevano subito un infarto: sulle cavie sono state iniettate delle cellule cardiache originariamente staminali embrionali.
I risultati? Davvero entusiasmanti: il 100% delle cellule ha attecchito e ha permesso di migliorare le funzionalità cardiache; a distanza di trenta giorni tutti i topi hanno mostrato una migliore contrazione del muscolo cardiaco e un ispessimento delle pareti cardiache danneggiate. Si tratta di risultati tanto promettenti che i ricercatori auspicano di poter dare inizio agli esperimenti sull’uomo entro i prossimi tre anni.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero di Nature Biotechnology ed è stata accolta con grande interesse dalla comunità scientifica internazionale. Questo successo è, infatti, frutto di anni di tentativi ed esperimenti che avevano sofferto di grandi difficoltà : come spiegato dal responsabile dell’equipe di ricercatori, Chuck Murry, le precedenti sperimentazioni non erano riuscite ad ottenere un numero sufficiente di cellule muscolari cardiache e spesso le cellule morivano una volta impiantate.
Gli scienziati statunitensi hanno provveduto, in una prima fase, a coltivare cellule staminali utilizzando due fattori di crescita diversi: in questo modo sono riusciti ad ottenere ben il 90% di cardiomiociti (le ricerche precedenti non erano riuscite ad andare oltre un 1%), infine le nuove cellule sono state iniettate nel muscolo cardiaco e aiutate a sopravvivere grazie all’impiego di ben quattro farmaci contro la morte cellulare. Il risultato? Un successo al 100%.
Articolo tratto da: www.paginemediche.it