La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) non può più essere considerata solo una malattia polmonare. Si tratta di una patologia ben più complessa ed è necessario che i medici lo comprendano se vogliamo assicurare una ottimale assistenza ai pazienti. Sono queste le conclusioni di un importante studio pubblicato oggi nel numero speciale di Lancet di questa settimana dedicato proprio alla Bpco.
Studio che vede protagonista l’italiano Leonardo Fabbri Professore di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’ Università di Modena e Reggio Emilia e presidente eletto della European Respiratory Society. I medici finora hanno sottovalutato le complicanze correlate a questa patologia, che rappresenta la quarta causa di cronicità nel nostro Paese e colpisce circa 3 milioni di persone, e indirettamente interessa i 10 milioni affetti da malattie croniche, in gran parte anziani. Il nostro obiettivo è invece metterle in evidenza, per modificare l’approccio assistenziale e le linee guida attuali – afferma il prof. Fabbri -. Per questo abbiamo proposto di aggiungere il termine Sindrome Infiammatoria Sistemica Cronica (Chronic Systemic Inflammatory Sindrome, Csis) alla diagnosi di Bpco. Non si tratta di una sottigliezza semantica, ma è invece un modo concreto per richiamare maggiormente l’attenzione e stimolare la discussione fra i clinici sulle altre frequenti patologie croniche che spesso accompagnano la Bpco.
Articolo tratto da http://www.marketpress.info