Azzerare delle liste di attesa per l’inserimento nelle RSA, potenziare la rete di assistenza domiciliare per dare risposte di qualità alle persone anziane e alle loro famiglie, assicurare contributi per il sostegno al lavoro di cura delle assistenti familiari e per l’emersione di una grossa fetta del lavoro di cura sommerso. Sono questi gli obiettivi che, a partire dal 2008, si è posta la giunta regionale attraverso il ‘Progetto per l’assistenza continuativa a persone non autosufficienti’, meglio conosciuto come ‘fondo per la non autosufficienza’. Anticipando l’iniziativa nazionale, la Toscana ha deciso di darsi un proprio indirizzo cercando di dare una risposta civile e solidale alle fasce più deboli, e crescenti, della popolazione.
Le persone anziane non autosufficienti in Toscana sono 80mila circa, 40mila delle quali giudicate ‘gravi’ (senza dimenticare i disabili, che in Toscana sono circa 70mila). Sono 230mila le famiglie toscane coinvolte, il 15% del totale. Per passare dai circa 20mila soggetti interessati oggi da interventi quantitativamente modesti (poche ore al mese) a oltre 80.000 in forme appropriate, 40.000 già nel 2008, occorre uno sforzo enorme che coinvolgerà l’intera società toscana.
Articolo tratto da www.newsfood.com