Lavorano in nero, del tutto o in parte, nel 57% dei casi, 6 su 10 vivono lontane dai figli o dal marito, si sentono membri della famiglia per cui lavorano nel 60% dei casi ma solo una su 4 è intenzionata a rimanere in Italia. àˆ la fotografia delle Collaboratrici domestiche straniere in italia quale emerge dall indagine «Il Welfare fatto in casa» realizzata dall’Iref, Istituto di ricerche educative e formative delle Acli, presentata a Roma.
Dall’indagine emerge che solo il 25% delle colf vuole rimanere in Italia contro la maggioranza che è intenzionata, invece, a tornare in Patria o spostarsi altrove, al più presto (28%) o non appena conclusa l’esperienza lavorativa (47%), purchè duri solo pochi anni ancora (60%). Sono in particolare coloro che assistono persone non autosufficienti o convivono con la persona assistita, le cosiddette «badanti», a non voler portare avanti il proprio lavoro ancora per molto (69-70%). Del resto, già al momento della partenza, 6 donne su 10 pensavano di venire in Italia soltanto il tempo necessario per risparmiare dei soldi.
Articolo tratto da Corriere.it