Il minimo storico era stata toccato nel 2005 con 601 delitti. Questi dati confermano un trend in diminuzione per questo tipo di reato, che aveva raggiunto il suo picco all’inizio degli anni ’90 soprattutto con gli omicidi commessi dalla criminalità organizzata. àˆ questo uno dei dati più interessanti che emerge dal Rapporto sulla criminalità in Italia, presentato al Viminale dal Ministro dell’Interno, che analizza l’andamento dei reati violenti e contro il patrimonio nell’arco di 40 anni (dal 1968 al 2006). Nell’ultimo anno, anche grazie alla costante ed efficace attività di contrasto svolta dalle forze dell’ordine, le organizzazioni criminali risultano responsabili di 121 omicidi su un totale di 621. Risulta positivo anche l’andamento degli scippi, che oggi fanno registrare un tasso di 37 per 100mila abitanti (il più basso degli ultimi 30 anni).
I furti in appartamento, nonostante un lieve aumento degli ultimi 2 anni, fanno comunque segnare tra il 1999 e il 2006 una diminuzione del 41 per cento. Aumentano invece i furti di veicoli (autovetture, ciclomotori e motocicli), dovuti per lo più ai furti di motoveicoli strettamente connessi – si legge sul Rapporto – all’aumento dei motorini circolanti.
La Campania risulta essere la Regione in cui sono più diffuse le rapine (296 ogni 100mila abitanti) e sul totale delle rapine in Italia il 43 per cento è commesso per strada. Le rapine in abitazione costituiscono poco più del 3 per cento del totale, ma sono quelle che trasmettono maggiore senso di insicurezza nei cittadini. Le città maggiormente colpite da quest’ultimo fenomeno sono Milano e Catania. Preoccupanti i dati relativi agli omicidi in famiglia (che risultano in aumento, visto che nel 2006 sono stati 192, anche se nel 2002 e 2003 avevano raggiunto il massimo rispettivamente con 211 e 207 casi), e soprattutto i dati relativi alla violenza, fisica e sessuale, nei confronti delle donne. Fortunatamente sono in aumento anche le denunce.
Fonte: Governo.it