I pensionati italiani fanno sempre più i volontari e i numeri parlano chiaro. Nel nostro Paese un terzo degli over sessantacinque risulta iscritto ad una associazione e uno su dieci svolge regolarmente attività di volontariato.
Le organizzazioni presso le quali operano sono soprattutto quelle dei sindacati, tra tutte l’Anteas e l’Auser.
Un recente rapporto di quest’ultima rivela che il 10,8% dei volontari in Italia ha più di 60 anni.
L’impegno volontaristico in relazione al sesso vede la predominanza degli uomini: 53% contro il 46% delle donne.
Nella maggior parte dei casi gli anziani volontari sono coniugati (61,5%), ma una parte non trascurabile degli stessi (22,2%) si compone di vedovi, per i quali fare volontariato è un modo per compensare la solitudine causata dalla mancanza del coniuge.
Quanto alla distribuzione geografica, i dati rivelano ancora una volta una profonda spaccatura geografica. I volontari over 65 nel 14,6% dei casi risiedono nel Nord Ovest, l’11% nel Nord Est, il 12% al Centro e solo nel 5,7% dei casi nell’Italia Meridionale.
I volontari anziani si occupano prioritariamente di altri anziani: cosàì è per il 38,7% di questi gruppi. I volontari dalle tempie grigie sono, inoltre, la categoria maggiormente propensa a impegnarsi per le persone malate (20,4%).
In riferimento alle motivazioni che spingono le persone non più giovani ad impegnarsi in attività volontaristiche, quella prevalente è di tipo religioso: il 28% dei volontari con più di 65 anni definisce il proprio impegno “una scelta di fede”. Un quarto del totale, invece, considera questa attività “un attributo di senso alla propria esistenza”.