Saturday, November 23, 2024

Il servizio sanitario della Lombardia, prima regione in Italia e forse al mondo, dal 14 dicembre scorso ha riconosciuto con una circolare la cefalea come causa d’invalidità  civile. Alle Asl è giunta una tabella che separa i mal di testa in tre categorie con diverse valutazioni e coefficienti d’invalidità . Solo in Italia sono 7 milioni le persone che soffrono di “sindrome cefalalgica”, di cui un milione proprio in Lombardia. In maggioranza sono donne.

Il mal di testa, fin dalla notte dei tempi, è sempre stata una delle patologie più diffuse tra gli uomini. Ma soprattutto una patologia assolutamente incurabile: l’unico palliativo, ancora oggi, è imbottirsi di antidolorofici per attenuare i sintomi. Rimuovere la causa, nelle emicranie croniche, è praticamente impossibile. E cosàì le persone sono costrette a convivere con una malattia a tutti gli effetti debilitante: durante gli attacchi, che possono ripetersi più volte al mese, lavorare è quasi impossibile, ma anche tutte le altre attività  sono fortemente compromesse.

Proprio per questi motivi il servizio sanitario lombardo – come scrive Il Corriere della Sera – ha deciso di inserire la “sindrome cefalalgica” tra le malattie che possono garantire l’invalidità  civile. Le Asl sono già  state avvertite da una circolare che a giorni verrà  pubblicata sul Bollettino regionale e che reca le tabelle per la valutazione e la certificazione.

Sono tre le distinzioni, effettuate in base alla gravità . Il livello A racchiude forme episodiche a frequenza di attacchi medio-bassa e soddisfacente risposta al trattamento. Riconosce una invalidità  dallo 0 al 15%. I livelli B1, con forme episodiche a frequenza di attacchi medio-alta e scarsa risposta al trattamento, e B2, con forme croniche con risposta parziale al trattamento, una invalidità  dal 16 al 30%. Il livello , ossia forme croniche refrattarie al trattamento, è il più grave, con una invalidità  31-46%.

Fonte: TGCOM