Dichiarazione di Celina Cesari, segretaria nazionale dello Spi Cgil
Sulla questione dei ticket non è saggio insistere su una misura che è inutile sotto il profilo economico, visto che ben oltre il 30 per cento degli incassi vengono assorbiti dal sistema di raccolta, verifica e controllo. Lo Spi Cgil torna a criticare il provvedimento contenuto nel disegno legge approvato dal Consiglio dei Ministri, venerdàì scorso.
La misura è contraddittoria – precisa Celina Cesari, segretaria nazionale dello Spi Cgil – rispetto a quanto di positivo c’è nel patto per la salute e nella stessa legge finanziaria in materia di prevenzione e appropriatezza.
Secondo Cesari i ticket sono iniqui poichà© rappresentano una tassa sulla malattia, oltre ad essere anche pericolosi perchà© indeboliscono il rapporto fiduciario dei cittadini nei confronti del servizio sanitario nazionale. Infine, mal si conciliano con l’intenzione da parte del governo di aprire un confronto con il sindacato sulla tutela dei redditi, in quanto i ticket rappresentano un balzello che mina il potere d’acquisto dei redditi da pensione e da lavoro.
Pertanto – continua la sindacalista – , nel sostenere la posizione assunta dalla nostra confederazione, sarebbe un atto coraggioso da parte del governo cancellare definitivamente l’introduzione di questa forma di compartecipazione alla spesa sanitaria.
Sarebbe un bel segnale – conclude Cesari -, anche di forte impatto politico e sociale, recuperare il previsto gettito dei ticket con le entrate provenienti dall’evasione fiscale. Infine, a differenza di quanto è successo dall’approvazione della legge finanziaria, si potrebbero affrontare nodi ben più importanti dei ticket come ad esempio la questione delle liste d’attesa e il fondo per la non autosufficienza.
Fonte: Segnalazione