Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 22 dicembre 2006 ha approvato, su proposta del Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità , del Ministro della Giustizia e del Ministro per le Politiche della Famiglia, un disegno di legge per la sensibilizzazione, la prevenzione e la repressione di violenze, anche in ambito familiare, maturate a causa di genere e di forme di discriminazione e di prevaricazione su soggetti deboli, anche anziani, minori e disabili.
Si tratta di un intervento normativo del tutto nuovo in Italia, articolato su più fronti; non solo, dunque, su quello repressivo, ma in particolare su quello della prevenzione e dell’informazione, nella consapevolezza che non si tratta soltanto di un tema di ordine penale bensàì della manifestazione di un problema, in primo luogo culturale, fortemente radicato.
Il disegno di legge si muove su tre percorsi fondamentali: misure di sensibilizzazione e di prevenzione, riconoscimento di particolari diritti alle vittime della violenza, ampliamento della tutela processuale sia penale sia civile.
Il provvedimento introduce infatti nuove fattispecie di reato, per adescamento di minori attraverso la rete internet e per “atti persecutori”, per reprimere fenomeni in crescita allarmante e prevede altresàì nuove aggravanti speciali del reato di violenza sessuale commesso dal coniuge, ovvero commesso ai danni di una donna in stato di gravidanza.
Sarà possibile il giudizio immediato per i reati di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, corruzione di minore e violenza sessuale di gruppo, mentre la previsione dell’aggravante generale in vigore è estesa a reati commessi per motivi discriminatori fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Fonte: www.governo.it