Il primo asilo per anziani aprirà mercoledi prossimo alle porte di Calgary, in Canada. L’idea di inaugurare una struttura del genere dedicata solo alla terza età può sembrare un po’ surreale, ma secondo la “Kids and Company”, la società che gestirà l’asilo, sarà un’innovazione che cambierà il mondo della terza età .
La struttura ospiterà persone che hanno superato i 65 anni e sarà aperta dalle otto di mattina fino alle diciotto, dal lunedi al venerdi. Il prezzo giornaliero sarà un po’ salato, 120 dollari: la compagnia afferma che se le aspettative fossero confermate un altro asilo simile potrebbe essere aperto anche a Montreal alla fine del 2007.
INNOVAZIONE – Secondo Victoria Sopik, presidente della “Kids and Company”, società che ha una lunga esperienza nel campo degli asili dedicati ai bambini, l’idea è figlia dei nostri tempi in cui l’invecchiamento è diventato un problema per tutta la società occidentale. «Con l’invecchiamento della popolazione sempre più lavoratori si occupano dei loro genitori. Per conservare il loro posto di lavoro essi fanno dei sacrifici enormi. La richiesta di aprire asili per anziani è arrivata direttamente dal mondo del lavoro. A Calgary, almeno trenta imprese hanno fatto la richiesta». In Canada, secondo “l’Ufficio Statistico Statale” circa 1,2 milioni di persone si occupano dei propri genitori.
CAMBIAMENTO – Secondo la direttrice canadese prima o poi dovremmo abituarci a quello che ai nostri occhi può sembrare un mondo alla rovescia, dove i figli portano all’asilo i propri genitori anziani: in questi luoghi si svolgeranno diversi attività , sportive e non, come il nuoto, l’artigianato, giochi a carte e corsi d’arte. Ogni educatrice supervisionerà tre persone. «Offriremo un servizio personalizzato» afferma orgogliosa la direttrice della struttura.
POLEMICHE – Non tutti però mostrano lo stesso entusiasmo della direttrice della “Kids and Company”: «L’idea sembra eccellente» spiega Stà©phanie Lapointe, dell’associazione sociale Marguerite-Bourgeoys. «Ma trattare gli anziani come fossero dei bambini mi sembra sbagliato e fuori luogo». Tuttavia se lo spirito dei programmi cambiasse, secondo la Lapointe, questi asili potrebbero essere davvero una svolta: «Il concetto è davvero rivoluzionario. Questi luoghi rispondono ai bisogni di chi lavora e di chi è anziano. Se cambiassero la loro vocazione e fossero centri in cui gli anziani possono incontrarsi e allo stesso tempo possono essere curati allora sarebbe un ottima iniziativa».
Fonte: Corriere.it