Le donne italiane si proteggono di più da tumori a seno e al collo dell’utero: ciò si è tradotto, negli ultimi dieci anni, in una maggiore partecipazione ai programmi di screening e in una riduzione del tasso di mortalità .
àˆ quanto emerge da un’indagine Istat sulla prevenzione dei tumori femminili in Italia relativa al biennio 2004/2005 presentata nei giorni scorsi.
Durante quel periodo si sono sottoposte a pap-test, senza aver alcun sintomo o disturbo, ben 11 milioni e 600.000 donne (il 70,9% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni). Si tratta di un dato molto positivo se si calcola che dal 1994 al 2000 si è registrato un aumento pari al 14,5%. Stesso trend si registra per la prevenzione del tumore al seno: rispetto al 1999/2000 si è registrato un incremento del numero di mammografie pari al 32,6%: hanno eseguito una mammografia almeno una volta nella vita 5 milioni e 143.000 donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni (il 71%).
Nonostante il quadro generale sia positivo e abbia contribuito ad abbassare il tasso di mortalità per questi due tumori, restano alcuni nodi preoccupanti: è vero, da un lato, che le campagne di sensibilizzazione alla prevenzione attuate negli ultimi dieci anni hanno dato i loro frutti, ma, d’altro canto, non hanno colpito tutte le fasce di età e soprattutto non tutte le regioni italiane. Dal rapporto emerge, infatti, che le giovani tra i 25 e i 29 anni difficilmente si sottopongono al pap-test e, nelle regioni meridionali, poco più del 45% (in media) delle donne si è sottoposto a pap-test e mammografia.
Fonte: www.paginemediche.it