Saturday, November 23, 2024

Può essere un problema di soldi o di informazione o ancora di depressione, ma secondo i neurogeriatri, riuniti a convegno nei giorni scorsi a Milano, il fenomeno della malnutrizione colpisce più di un terzo dei pazienti anziani. Sindrome da cappuccino, sindrome da minestrina, ma anche l’obesità , sono solo alcuni esempi degli errori fondamentali in cui incorrono i nostri over 65.

Essere una persona anziana non significa non aver bisogno di proteine. – afferma il dott. Umberto Scognamiglio, nutrizionista, ricercatore dirigente presso l’IRCCS Santa Lucia – Abituarsi ad un cappuccino, al latte e alla fetta di pane la sera, con la sensazione che questo permetta una maggiore digeribilità  è un enorme sbaglio. Certo che stiamo parlando di un tipo di organismo che non ha bisogno di crescere, ma ha il compito di rinnovarsi e di dare sostegno al proprio turn over. Le proteine sono fondamentali, carne e pesce trasportano con la loro composizione dei micronutrienti che hanno estrema importanza oltre che per il sostentamento anche per la prevenzione di un ampia gamma di patologie proprie dell’età  senile.

L’Irccs Santa Lucia di Roma, ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione per la riabilitazione neuromotoria, brevetterà  entro la fine dell’anno, come modello d’uso, un regolo per misurare lo stato nutrizionale dei pazienti anziani. Il regolo è stato pensato come un aggregatore di strumenti e parametri che hanno già  una validazione internazionale. Il suo obiettivo è quello di diventare uno strumento in grado di essere utilizzato da medici ma anche da infermieri, e di consentire l’identificazione precoce di uno stato di malnutrizione, sia esso obesità  che denutrizione.>

Secondo il professor Carlo Caltagirone, past president SINeG e Direttore Scientifico dell’Irccs Santa Lucia di Roma – Prendere in considerazione il fattore nutrizionale negli anziani significa attuare una vera e propria prevenzione delle malattie gravi legate all’invecchiamento, dall’ictus alle malattie neurodegenerative. Secondo noi è necessario adottare, anche grazie a strumenti come il regolo che l’Irccs Santa Lucia sta realizzando, un approccio che tenga conto del grado nutrizionale degli anziani negli ospedali, nelle riabilitazioni e soprattutto nelle case stesse dei pazienti. Questo metodo oltre all’aspetto della prevenzione è in grado di produrre anche un miglioramento del recupero funzionale e quindi dell’autonomia dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative.

Segnalazione Ufficio Stampa Aristea