Vibra come un cellulare, ma non annuncia una nuova telefonata, bensàì che si stanno verificando dei problemi cardiaci e consente al paziente di correre ai ripari prima che i danni siano gravi. E` una nuova tecnologia applicata da St.Jude ai suoi defibrillatori impiantabili per il trattamento dei pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Si tratta di una novità già utilizzata in alcuni impianti realizzati dal professor Massimo Santini all`Ospedale San Filippo Neri di Roma, presentata in occasione della XII edizione del Simposio Internazionale `Progress in Clinical Pacing`, che si è tenuto a Roma dal 5 all`8 dicembre.
Questi dispositivi hanno la possibilità di monitorare l` accumulo di acqua nei polmoni causato da uno scompenso cardiaco: quando viene superato il livello di guardia, il defibrillatore manda un segnale, che ora non è più acustico (non sempre ben percepito), ma a vibrazione, in tutto simile a quello di un comune cellulare, che avvisa il paziente del peggioramento del suo stato clinico.
Un allarme, questo, che gli consente di aumentare preventivamente la terapia farmacologica ed evitare in tal modo successivi probabili ricoveri ospedalieri in urgenza.
Articolo tratto da ANSA