Anche quest’anno il 15 novembre ha rappresentato un’occasione per fotografare l’incidenza della BPCO nel mondo e in Italia e per informare su questa patologia nel corso delle tante attività che si sono svolte in occasione della Giornata Mondiale della BPCO.
La Broncopneumopatia cronica ostruttiva affligge 600 milioni di persone in tutto il pianeta (tre milioni dei quali sono italiani) ed è responsabile della morte di cinquanta persone ogni giorno.
Questa patologia si colloca al quarto posto nella triste classifica delle cause di morte (secondo le stime, nel 2020 conquisterà il terzo posto) e la sua diffusione resta sempre in netta ascesa soprattutto a causa di sigarette, mancanza di prevenzione e smog (ad ogni aumento di 10 microgrammi al metro cubo di polveri sottili è associato un incremento del rischio di mortalità per cause cardio-polmonari fino al 6%).
Il problema reale è che l’informazione su questo disturbo e sulle sue implicazioni resta molto scarsa: la maggior parte dei pazienti sopporta le difficoltà respiratorie come un evento ineluttabile e quando si convince a rivolgersi al medico la malattia è già in fase avanzata: basti pensare che solo il 25% dei malati riceve una diagnosi di BPCO e, nella maggior parte dei casi, con estremo ritardo.
I rappresentanti dell’associazione Italiana Pazienti BPCO e della Delegazione italiana del progetto mondiale BPCO che hanno presentato la Quinta Giornata Mondiale della BPCO hanno sottolineato quanto il danno provocato dalla BPCO non si limiti solo alla salute del cittadino a anche alla sua qualità della vita e al budget dello Stato: ogni anno si registrano 130.000 ricoveri ospedalieri che durano, in media, dieci giorni; i costi che ogni anno lo Stato deve sostenere per un malato di BPCO passano da 3.000 a 7.000 euro, nei casi più gravi. Per rispondere alle esigenze sempre più pressanti di informazioni, l’Associazione Italiana Pazienti BPCO ha attivato il numero verde 800.961.922 attivo dalle ore 10.00 alle 13.00 dal lunedàì al venerdàì.
MFL Comunicazione