Una percentuale compresa tra il 55 e il 75% dei casi di tossinfezione alimentare (TA) avvengono in ambito domestico e i casi di malattia vanno dal 25 al 40%. I malati cronici, i bambini con meno di 5 anni, gli anziani (ultra 65enni), gli immunocompromessi, le donne in gravidanza sono i soggetti a maggior rischio. Il consumo di prodotti crudi (insaccati freschi, dolci con uova crude, verdure non pulite abbastanza), le preparazioni troppo anticipate rispetto al consumo e mal conservate, e le contaminazioni crociate (dovute all’uso promiscuo di superfici di taglio, di aree della cucina o di utensili per prodotti potenzialmente contaminati) rappresentano le situazioni più pericolose. Di fronte a questo scenario, gli esperti del Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e i Rischi Alimentari (CNRA)
dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno redatto il libretto “Alimentazione sicura in ambito domestico: obiettivi e raccomandazioni per la prevenzione e sorveglianza delle tossinfezioni alimentari”.
L’opuscolo si propone un duplice scopo: da una parte fornire una base di conoscenze e suggerire ipotesi di strategie alle Autorità Sanitarie Centrali e Regionali per promuovere mirati programmi di sorveglianza delle TA, dall’altra informare i cittadini sulla prevenzione dei rischi in ambito
domestico-alimentare.
Fonte: www.governo.it