I virologi non hanno dubbi: la “Wisconsin”, come è stata chiamata l’influenza di quest’anno da uno dei ceppi americani del virus, mieterà molte più “vittime” di quella dello scorso anno: almeno 6 milioni di italiani, tra cui 2 milioni e mezzo di bambini. L’epidemia comincerà a colpire verso Natale, con un picco massimo, come sempre, tra fine dicembre e gennaio. I sintomi non saranno comunque diversi da quelli già noti: brividi improvvisi, febbre alta per i classici tre giorni, mal di testa e dolori articolari per giovani e adulti; febbre e disturbi intestinali per bambini ed anziani. I disturbi dureranno mediamente una settimana.
“Sarà molto difficile e “cattiva” nel senso che la quantità di virus circolante aumenterà sensibilmente, arrivando a colpire il 10% della popolazione o una persona ogni famiglia”, prevede Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, che aggiunge: “Quella passata, con 2 milioni e mezzo di casi e 3 milioni di sindromi parainfluenzali riconducibili in buona sostanza al raffreddore, è stata in assoluto l’influenza più “clemente” degli ultimi sei anni, ed è statisticamente provato che, di norma, a stagioni blande se ne alternano altre particolarmente severe”.
Articolo tratto da Repubblica.it