Malattia che affligge il sistema neurologico, chi ne è colpito perde gradualmente la capacità di controllare i propri movimenti. Di solito primi sintomi compaiono tra i 50 e 70 anni, vengono colpiti indifferentemente sia gli uomini che le donne. I ricercatori non hanno ancora stabilito che cosa genera la malattia, al momento si può dire che essa non è ereditaria (ma, sono in corso delle ricerche per chiarire questo aspetto) o contagiosa. Da un punto di vista medico il morbo di Parkinson provoca un lento deterioramento delle cellule del cervello che governano i movimenti, inibendo la produzione di dopamina, il neuromediatore che deriva dalla DOPA e dà origine alla noradrenalina.
Sintomi principali
Di solito, il primo sintomo a manifestarsi è il tremore che, inizialmente affligge una mano, un braccio o una gamba di un solo lato del corpo. Con il tempo il disturbo si propaga e può arrivare ad intaccare anche il funzionamento del collo e della lingua.
Debolezza, collo e schiena rigida, muscoli tesi. Con l’andare avanti della malattia, si nota un progressivo rallentamento nei movimenti, si ha difficoltà a compiere qualsiasi azione e a controllare i muscoli.
La rigidità del collo e della schiena impedisce di camminare normalmente. Il malato procede a piccoli passi affrettati e tende a cadere molto facilmente.
I malati assumono tutti la stessa espressione, quasi una maschera, a causa della rigidità dei muscoli facciali. In alcuni casi vengono intaccati anche i muscoli della bocca e della gola.
La parola diventa flebile, indistinta e il tono monotono. La progressiva perdita di memoria può portare a stati confusionali.