Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellence ) e la British Hypertension Society ( BHS ) hanno presentato l’aggiornamento alle lineeguida per il management dell’ipertensione.
Nell’elaborazione delle lineeguida, il Guideline Development Group ( GDG ) ha valutato la migliore opzione nel trattamento dell’ipertensione, finalizzata alla riduzione della morbilità e mortalità associata a malattie cardiovascolari, come l’ictus, l’insufficienza renale cronica e la malattia coronarica.
Ecco le raccomandazioni:
- Nei pazienti ipertesi di età uguale o superiore a 55 anni o nei pazienti di razza nera di qualsiasi età , la terapia iniziale di prima scelta è rappresentata da un calcioantagonista o da un diuretico tiazidico.
Nei pazienti ipertesi di età inferiore ai 55 anni, gli ACE inibitori dovrebbero essere i farmaci di prima scelta e, nel caso non fossero tollerati, la scelta ricade sui bloccanti il recettore dell’angiotensina ( noti anche come sartani ).
Nel caso in cui fosse richiesto un secondo farmaco oltre al calcio-antagonista o al diuretico tiazidico, può essere aggiunto un ACE inibitore o un sartano, qualora l’ACE inibitore non fosse tollerato.
Nei pazienti che stavano assumendo un ACE inibitore, può essere aggiunto un calcioantagonista o un diuretico tiazidico.
Qualora fosse richiesto un trattamento con 3 farmaci, dovrebbe essere impiegata una combinazione di ACE inibitore ( o un sartano in caso di intolleranza ), un calcioantagonista e un diuretico tiazidico.
La decisione di non raccomandare i beta-bloccanti come terapia di prima linea si basa sull’evidenza secondo la quale i farmaci appartenenti a questa classe presentavano una minima efficacia, soprattutto negli anziani.
Inoltre, l’impiego dei beta-bloccanti a dosaggi utili per il trattamento dell’ipertensione possono provocare lo sviluppo di diabete di tipo 2.
Articolo tratto da NICE – Xagena